Ogni volta che penso a Wanda mi siedo sulla poltrona circolare arancione e, indossati gli stivali, cerco di stritolare il teschio di plastica come fosse il suo. E' una fortuna che lui non commenti punto e sa che lo faccio tanto per rimembrare il passato ma se fosse il teschio di Wanda, quale soddisfazione averlo sotto! Una volta passeggiavamo insieme e ci trovammo ad attraversare il ponte Testaccio, sotto al Tevere. Un gruppo di balordi ci aveva adocchiato e noi li guardammo con i nostri occhi di bragia, fulminandoli. Passammo poi sulle loro ceneri. Ah, Wanda! Perché mi hai ignorato? A quest'ora avresti dominato il mondo con me ma ora non sei più nulla. Questa mano di tenebra di cui dispongo non ti toccherà mai più.
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