Mio cugino Angelo ha avuto una parte importante nella mia gioventù poiché è stato l'artefice della mia scoperta riguardo il mondo artistico, culturale e musicale. Ricordo che a casa sua, al Trullo, aveva molti dischi a 33 giri e ogni volta che andavo sentivo le musiche che piacevano anche a me ma io, non avendo la possibilità, non potevo ascoltarle a casa mia. Facevamo dei cartoni animati con le pellicole 8 e Super-8; creammo anche stop-motion con la plastilina. Lui disegnava fumetti e io leggevo i Fantastici Quattro. Avevamo disegnatori ed artisti in comune. Viaggiammo con la fantasia dappertutto finché nel 2003 decidemmo di aprire un negozio e rilevammo una piccola attività di fotocopie. In un anno eravamo in bancarotta: io tenevo i conti e ricordo che a febbraio eravamo sotto di 700 euro; non potevamo pagare l'affitto (vivevamo assieme); non mangiavamo quasi; io non avevo più l'auto e dilapidai la mia liquidazione. Decisi che me ne sarei andato così lui potesse rimanere ma fu quello l'inizio di un dissidio che dura ancora. Capisco il suo rancore ma fu una questione di sopravvivenza reciproca: lui è ancora là. Tra un paio di mesi sarà tutto suo: gli ho ceduto la mia parte che ha pagato a rate ogni mese puntualmente. Io continuo a viaggiare e a rodermi dentro. Mi piace pensare al passato comunque, in cui vivo tuttora.
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