Una notizia pubblicata ieri da Repubblica è stata l'attivatore del sogno di stanotte: una donna che ha resistito due ore circa con uno scorpione in bocca. Ora, casa di mio nonno paterno, è nella mia infanzia il luogo dove forse ho vissuto di più (il più misterioso è la casa di mio nonno materno a Roma, quartiere Parioli). Stavo parlando con una donna e un uomo e avevo un fazzoletto sul quale mi sono accorto che un piccolo scorpione appena disegnato ne fuoriusciva. L'ho fatto cadere per terra e questo si è gonfiato enormemente diventando rosso e giallo. Al che, ho cercato di limitare la sua figa chiudendo la porta della camera dove era diretto, cioè quella di mia zia Felice, la mia balia nonché tata morta quasi centenaria anni fa. Lo scorpione, incastrato nella porta cercava di entrare, allora ho spinto ancor più questa nel tentativo di ucciderlo ma questo è entrato all'interno come fosse fatto di gomma e poi è scomparso e io dicevo a me stesso che ora nella stanza c'era quello scorpione pericolosissimo. Ricordo che c'erano macchie gialle su di esso. Elementi collegabili coscienti: un cartone animato delle Superchicche che ho visto domenica sera in cui un mostro si ingrandiva enormemente solo inspirando dell'aria; ho parlato della squadra della Roma con un tizio che mi ha chiesto dove abitassi (non ricordo chi); mi viene in mente un pesciolino d'argento (insetto che mangia cellulosa presente a casa mia) che ho visto l'altra settimana nella vasca e che ho fatto uscire ed è passato sotto la porta del bagno: era piuttosto grosso rispetto ad altri che avevo già visto.
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