Stanotte sogni a raffica, tanti, tantissimi: forse una quindicina, tutti completi ma ne ricordo solo uno nel finale. L'ultimo. Mi trovo a Palermo a dormire, all'Hotel Astoria Palace, vicino al carcere dell'Ucciardone; quartiere ameno, senza interesse, molto rumore di fondo ininterrotto, stanza al nono piano. Non ho mangiato pesante ma ieri sera andando a letto ho notato che all'attaccatura della gamba destra con l'inguine c'è una macchia rossa dovuta al suodre o, forse, ad un fungo, sempre per il caldo. L'ultimo sogno eseguito verso le sette e dieci parlava di me che dovevo fare pipì e il bagno era un bagno maschile in una stanza di passaggio, composto di una serie di orinatoi tutti attorno ad una colonna, ciascuno riservato rispetto all'altro e una serie di tre orinatoi uno accanto all'altro, in cui però si copriva solo la parte dalla cintola in su e quindi non permettevano di vedere chi andasse a pisciare ma permettevano a chi passava per quella stanza di vedere le nudità in atto di orinare. Io scelglo questi ultimi poiché vedo che l'altra serie di orinatoi è frequentata anche da donne che accompagnano i loro uomini. Esse non prendono parte alla cosa ma si posizionano dietro le figure maschili, in attesa. Io decido di farla e non mi pogno il problema che qualcuno mi guardi (nel frattempo molta gente attraversa la stanza che scopro essere un ufficio moderno). Guardo le mie mani che tengono il mio pisello che fa pipì ma non è il mio: è quello di qualcun altro: un bel pisello normale, né grande né piccolo però è circonciso e quindi non è il mio. Mi sveglio ma non ho il bisogno di andare in bagno. Elementi razionali: lunedì scorso ho letto una rivista di mobili per ufficio moderni, molto bella, belli anche i mobili, uno di questi credo fosse nel sogno; ieri sera prima di addormentarmi ho visto un film italiano su Canale 5 in cui la sceneggiatura era del mio amico Jim Cow dal titolo So che ritornerai e in cui c'era una bellissima attrice che poi ho visto nel sogno: la Arcuri.
Nessun commento:
Posta un commento