La scorsa notte ho fatto tre sogni ma ne ricordo due, di cui il primo solo qualcosa: ero in una stanza, di pomeriggio, attorno ad un tavolo con parecchia gente. Mia madre era alla mia sinistra e discutevamo di cose banali. Ad un certo punto mia madre si trasforma in un'altra donna e dice che vorrebbe fare come mia cugina quando si sventolava con la gonna per il caldo. Io le ho detto di non farlo perché altrimenti potrebbe essere volgare davanti a tutti e lei allora si è chiusa la gonna e ha messo le gambe sul tavolo, come fanno di solito nei film le persone che si riposano. Ricordo la gonna a colori rossa e blu; mia madre era magra, forse qualcuno che ho visto da piccolo. Mi sono svegliato alle 4 e trenta ed ho faticato a riprendere sonno. Faceva caldo ed ero pensieroso per via di un fatto che avevo saputo di mattina sul mio passato. Razionalmente mi riferisco ad un episodio capitato quest'estate quando mia amdre era a casa di mia cugina e la stessa cugina si sventolava con la gonna per il caldo: sua nonna le disse: "Chiudi quel libro!" intendendo di chiudere le gambe che erano come un libro aperto. La mia vita è un libro aperto, mi disse una volta un amico. Saran passati quindici anni o più. Il secondo sogno mi vede in un ambiente interno ad un palazzo della mia Città Immaginaria, lo stessa di un sogno di poco tempo fa, con tanta gente specialmente giapponesi. Io ho l'iPhone e scatto foto. ricordo anche le icone dello schermo: poche ma identiche alla realtà. Vedo alcuni bambini orientali e cerco di dire loro se si mettono in posa. I genitori sembrano conoscermi e li fanno mettere in fila; il padre dice qualcosa alla madre e se ne va e, andando via, mi fa: "Tanto ci vediamo in quel locale frocio!" ed io mi imbarazzo non tanto perché ha detto quella cosa ad alta voce ma perché non volevo che i bambini sentissero. Poi continuo a scattare foto in giro e a vederle sullo schermo. La gente sembra non essersi accorta di nulla. Razionalmente leggo con apprensione le notizie contro i gay in Italia.
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