Ieri sera andato a letto verso le 23. Dormito abbastanza bene, per i miei canoni con sveglia alle sei e successiva alle sette. Due sogni. Il primo mi vede nella solita Città Immaginaria a pranzo con molti esponenti del mondo dello spettacolo, artisti e quant'altro. Sto mangiando con mio fratello e altre persone che conosco e il ristorante è all'aperto e vicino ad una chiesa dalle pareti trasparenti. E' pieno di gente seduta su tutti gli scranni però una file è rivolta verso la fila dietro, non come normalmente in chiesa in cui tutti sono rivolti verso l'altare. Ad un certo punto un mio amico, che riconosco (nel sogno) essere un dissidente, inizia a declamare versi sulla libertà religiosa e a rivolgersi verso una diacona dall'aspetto molto affascinante con i capelli biondi cotonati. Questa ascolta ma invita i fedeli a cantare in coro e lui allora parla più forte difendendo i principi laici di libertà spirituale e atea. Poi si siede di nuovo e continua a parlare. Io mi giro verso la chiesa ma c'è un silenzio spettrale. Tutti i fedeli sono fermi e zitti e la diacona non dice nulla e guarda fissa verso di noi. Nel secondo sogno siamo io e Almar che stiamo uscendo da un albergo, sempre nella mia Città Immaginaria, molto bello e di lusso. Mentre adiamo via da questo io prendo una motocicletta e la accendo, montandoci sopra entrambi. Con questa ci dirigiamo fuori ma ad un certo punto scende e mi ritrovo solo ad attendere che ritorni. Va a prendere la metropolitana e la cosa mi stupisce perché con la moto faremmo prima ad arrivare in un posto di villeggiatura. La moto si trasforma in una palanca di legno molto pesante che lascio a terra. Il posto si trasforma in un luogo di un sogno precedente (una specie di cantina che ricorda quella di mio nonno paterno). Mi sveglio con molti dolori alla cervicale e alle braccia. Sento caldo, il piumone mi avvolge ma, non appena lo sposto, sento freddo. Vado avanti per un'ora circa, mis tiro, mi rilasso, mi alzo. Almar dorme alla grande.
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