Di nuovo, in sogno, una casa ma stavolta è una costruzione fatta di piastrelle per terra gialle e che riconosco come una delle tante mie case. Ci vado per prendere alcune cose poiché mi trovavo all'esterno in un piazzale dove, all'interno di un'automobile, c'era Hulk che giocava ad un videogioco. Assieme ad un mio amico dico che quello in realtà è un negozio di giocattoli di fantascienza e difatti mi viene in mente di vendere un giocattolo che possiedo in casa e quindi vado a prenderlo. Mi faccio accompagnare da questo mio amico ed entriamo nella casa. La casa è una palazzina del primo Novecento: all'interno noto però che tutto il pavimento sia del corridoio che delle camere è inclinato e suppongo che stia cedendo (forse per il fatto che ieri era caduta una libreria in camera mia). Il mio amico viene con me e, nel cercare il gioco, finisco sul letto perché penso che esso si trovo al di sotto. Il mio amico si spoglie e mi chiede di fare all'amore. Io sono titubante e lo accarezzo soltanto. Poi gli bacio la pelle che vedo essere liscia ed olivastra, quasi femminile. Mi accorgo di avere tutta la bocca coperta di sangue e non capisco se egli abbia una ferita o se sia un dente all'interno della mia bocca che si è staccato. Egli mi chiede di leccargli il culo e io mi accorgo che il sangue che ho in bocca aumenta. Così mi alzo e mi asciugo, allontanandomi. Con la coda dell'occhio vedo che egli si riveste ed esce, dandomi appuntamento all'auto. Io cerco il gioco ma non lo trovo, vedo che il corridoio è sempre più inclinato e credo di non farcela ad arrivare alla porta. Una volta giunto alla porta, in basso, mi accorgo che ci sono tanti caricabatterie per ogni tipo di cellulare e ne prendo uno per il mio Nokia. Fuori la casa prendo la macchina ma il mio amico vuol guidarla. Mi siedo accanto e lui inizia a guidare: ci dobbiamo recare al negozio-macchina di giocattoli. Ho in braccio un gatto nero meccanico, trasformatosi dal caricabatterie nero. Mi accorgo, mentre egli guida, che fuori c'è una voragine nera e profondissima e per un attimo la evitiamo. Il nero è un colore predominante perché proprio ieri è successa una cosa con l'email di Google: è arrivato un messaggio automatico a tutti i miei contatti, un worm, in cui c'era un banale promo pubblicitario. E' arrivato a tutti.
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