Stanotte ho posto una pietra di ametista sotto il cuscino. L'ametista serve per la comprensione dei sogni e per renderli più vividi. Ho fatto due sogni ma ricordo solo l'ultimo perché stanotte Almar mi ha svegliato alle 5,30 per andre in bagno. Nel secondo sogno ero presso un albergo con mia sorella, in vacanza (andammo una volta a Trapani e alloggiammo in un hotel mediocre). I gestori di questo albergo nel sogno erano suoi amici dove ella si recava sempre. Io mi presento a loro con i pantaloni neri e un grande telo di spugna bianco addosso a mo' di pelliccia di visone. Lei va in stanza con una sua amica ed io mi intrattengo con il receptionist il quale mi fa vedere delle fiches colorate e mi dice "Ti ricordi come si gioca?" ed io rispondo che mi ricordavo e poi lui fa scomparire queste fiches e ne mette altre fatte di monete sconosciute e di metallo brunato. Alle mie spalle molta gente bivacca nella hall, la cosa mi dà fastidio perché penso che mi giudichino male con l'asciugamano in tal modo per cui prendo le chiavi e mi dirigo in stanza dove mia sorella si è fatta una doccia e sta uscendo. La sua amica mi dice: "Non è che ti arrabbi adesso?" e se ne vanno; io non capisco ed entro e difatti all'interno della stanza dovrei arrabbiarmi perché c'è acqua dapperutto, anche sui letti e il motivo è che la cipolla della doccia si trova sulla parete fra i due letti, senza alcuna protezione attorno e neppure il chiusino per terra. Dico a me stesso che l'albergo fa schifo ma tanto siamo in vacanza. Poi mi pongo il problema di come farsi la doccia al mattino quando l'altro sta dormendo. Il lavandino si trova sull'altra parete, non c'è il vater. Mi cambio ed esco per fare colazione prendendo alcuni corridoi dove l'albergo si fa molto elegante. Ad un altro desk dietro un angolo riconosco le mie amiche Manuela e Cristina. Manuela non parla e apparentemente non mi degna di interesse perché sta pagando non so cosa mentre Cristina mi abbraccia ed è sorridente al massimo. Io la stringo a me e poi penso di farle male al braccio destro ma lei mi dice che sta bene così la guardo: ha un vestito trasparente addosso e sotto non ha niente, tranne un piccolissimo tanga. E' bellissima: ha un corpo favoloso e lei continua a ridere. Ha una borsetta piccolissima in mano e dice che è ora di andare a fare colazione. Così le dico di incamminarsi che arrivo subito. Dopo, dirigendomi verso la sala colazione, mi rendo conto che è presto ma la gente è tutta accorsa e prende posto su delle gradinate, come allo stadio, solo che ci sono pure i tavolini. Ci sono centinaia di persone, ne avverto il brusio e vedo tutto chiaramente. Il tavolo da buffet è enorme e vuoto ancora ma i camerieri stanno provvedendo (penso che sia allora un albergo enorme). Mi accomodo anch'io e veniamo tutti distratti dallo spettacolo in cielo delle nuvole che si muovono tra loro. Una di queste sembra fare una tromba d'aria che invece si perde fra le altre nuvole. Il clima è bello, le nuvole si assommano e crescono, poi calano, cambiano colore i decine di tonalità e così il cielo e il sole e piano piano si fa sera, si accendono le luci ed io sono felice. Mi sveglio con la sveglia oggi alle 7,30 con un dolore assurdo al collo, l'orecchio che mi fischia e un po' di mal di pancia per il fresco del mattino. Dell'altro sogno precedente purtroppo non ricordo nulla se non che ero da mio nonno. Elementi razionali: oltre il fatto della reale vacanza di tre giorni con mia sorella, la Manu e Cristina sono tra le mie migliori amiche; inoltre ieri ho pensato di andarmene di nuovo in vacanza se avessi fatto 6 al Superenalotto. Stanotte proverò con il cristallo rosa.
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