Il sogno di stanotte è nato presumibilmente da una discussione con Gius riguardo una profumeria a Trastevere. In questa profumeria ci lavorano due amici, di cui una, Grace, mi era alquanto antipatica anche se talvolta mi ha dimostrato grande affettuosità. Parlando appunto con Gius dei vari prodotti che vende questa profumeria, detta "selettiva" dai loro proprietari perché ecologica, probabilmente ho innescato il ricordo di questa ragazza che compare nel mio sogno stanotte. Mi trovavo in un bellissimo locale alla moda francese (attualmente sono a Parigi) tutto bianco e pieno di oggetti curiosi. Questa Grace era la proprietaria e mi fa vedere molti prodotti e rimango affascinato da un paio: una specie di bottiglia al cui interno c'era un ventaglio di gomma bianca che si apre e diventa rosso e una serie di fumetti giganti dei Fantastici Quattro ricoperto di una sottile patina trasparente che potevano funzionare anche da lenzuola; mi nasconde poi la bottiglia alla quale ero interessato e al suo posto mi fa vedere una maschera di una specie di mostro di Frankestein, verde e di gomma, dalla forma simile a quella di un palloncino con solo le labbrone sporgenti e mi dice che si può appoggiare sul viso il quale assume le fattezze del mostro. Io ne resto ammaliato e voglio provarla ma si avvicina un cliente con il figlio e se la prova lui chedendomi come funzionasse. Siccome mi aveva preso per un commesso glielo faccio vedere: una volta appoggiata sul viso il signore si trasforma in Frankestein ma con la sua voce e il bambino ride tantissimo. Si alzano e se ne vanno ma mentre stanno uscendo la Grace mi urla dicendo "Mica hanno messo la maschera senza bere un dito di vino bianco?" e io rispondo di sì e quella, isterica, va lì e gliela toglie. Il bambino piange e il signore esclama che andrà dalla moglie a dirglielo. Poi Grace torna arrabbiatissima con me e la nasconde nel negozio. Mi sveglio alle tre e mezzo tutto sudato: ho dormito con la coperta stanotte. Mi riaddormento e la sveglia è alle sette. Nessun sogno rilevante. Il signore assomiglia al mio vicino di aereo ieri che ha viaggiato con me ed era argentino, dal viso curioso, sui cinquanta.
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