Ieri sono andato a letto con un raffreddore da cavallo e stanotte ho dormito male poiché mi sono svegliato numerose volte. Tuttavia, come già avviene ormai frequentemente, ho fatto decine e decine di sogni e uno di questi si è spezzato in due, inframezzato da un momento in cui mi sono svegliato per soffiarmi il naso. Mi trovavo nella Città Immaginaria (e stavolta lo era per davvero perché nulla era paragonabile alle città che conosco). Ad una edicola avevo avuto modo di leggere una notizia e cioè che il mio vecchio amico (ma assai più giovane di me) Ucla aveva vinto numerose borse di studio per le sue invenzioni. Girovagando per la città, vedo anche su una televisione di un negozio di elettrodomestici anche una sua intervista e dico a me stesso che ha fatto una carriera molto brillante. Poi, continuando a camminare mi accorgo che Ucla era vicino a me, dall'altra parte della strada, intento a dimostrare la sua ultima invenzione. Lo video come fosse ora: i capelli ricci folti, la barbetta appena accennata e il suo sorriso. Diceva: "Non so se questa invenzione sia pratica, a dire la verità non serve a niente perché troppo grossa ma l'ho brevettata". C'era molta gente incuriosita Si avvicina ad una finestra preparata per l'occasione su un prato e prende una specie di costruzione di gomma a tre colori: verde, giallo e rosso. La gomma è di quelle che si appiccicano ai vetri. Poi la mette in alto e questa scende sul vetro ogni volta rivoltando una faccia colorata. Io dico a me stesso che invece è una invenzione formidabile per scendere dai grattacieli senza farsi male. A quel punto mi sveglio e mi soffio il naso. Sono molto stanco e non faccio caso all'ora ma deve essere giorno perché c'è luce che penetra dalle imposte. Mi riaddormento quasi subito e sogno di essere sula stessa strada ma ormai Ucla era andato via e io continuo a camminare in salita. So di dover andare a casa di un mio amico che non conosco nella realtà. Questa casa è una casetta di campagna di legno. Giro qualche via e arrivo al punto dove doveva esserci la casa ma c'è solo il prato e basta anzi vicino ci sono altre case. Così penso di aver sbagliato e dall'alto guardo in basso la vallata. Non ho mai visto quel paesaggio: l'erba è blu e il cielo azzurrino, ci sono anche le staccionate giallastre. Chiedo ad un tipo se la zona fosse quella e mi risponde di sì (non ricordo il nome della zona); gli dico che ci doveva essere anche la casa di un mio amico ma non la trovo e mi risponde che di recente hanno abbattuto un sacco di casette perché era scaduto il termine. Alla mia domanda di cosa volesse dire (e al conseguente mio nervosismo perché l'amministrazione della città non poteva abbattere le case così impunemente) quello se ne va. Io torno indietro e mi fermo in un negozio per fare una telefonata. Il negozio vende tessuti ma è arredato come un appartamento. Entrando alcuni ragazzi mi vengono incontro e cercano di frugare nella borsa che ho. Io mi allontano e cerco il mio cellulare. Ne ho due di solito ma nel sogno ne ho tre. Il primo non funziona e non ho mai visto quel modello e gli altri due (che dovevano essere il mio iPhone e il Blackberry del lavoro) non ci sono. Anzi dalla tasca tiro fuori una enorme struttura della Lego, grigia a forma di vaso con i fiori veri dentro. Capisco che uno di quei ragazzi mi ha rubato i cellulari e allora chiudo a chiave il negozio e metto le chiavi in tasca e li minaccio di chiamare la polizia. Quelli ridono e quindi vado al teelfono del negozio ma mentre faccio il numero mi accorgo che c'è una voce femminile sotto e uno dei ragazzi mi dice che è la fidanzata del padrone del negozio che sta parlando. Allora parlo alla ragazza la quale non vuole mettere giù la telefonata, così mi incazzo e le dico che è una stronza. Alla fine cede e riesco a chiamare la polizia ma dice che non verrà per due cellulari. Così faccio finta che invece arriverà e vado alla porta del negozio, la apro e dico che attenderò fuori nel caso i cellulari "ritornino" magicamente nel negozio. A quel punto credo che non rivedrò più i miei cellulari e lancio le chiavi lontano. Me ne vado incazzato. Mi sveglio incazzato.Starnutisco e mi incazzo ancora di più. Elementi razionali: ieri ho lasciato la mia macchina in un garage a pagamento al centro e sono andato a pranzo con un collega francese. Al mio ritorno a casa sento che la borsa dove in genere c'è il computer è più leggera; la apro e il mio computer non c'è. Mi prende un colpo. Mentre salgo in ascensore penso che dovrò telefonare al garage e dire che qualcuno di loro mi ha rubato il computer e inoltre dovrò denunciare la cosa alla polizia ma sono così stanco e raffreddato che non ce la faccio, per poi scoprire che il computer era a casa e non mi ero affatto accorto di non averlo messo in borsa! Inoltre ieri sera ho visto un episodio dei Fantagenitori in cui Timmy cerca di costruire una enorme torre Eiffel con i Lego e non ci riesce mai e per di più vorrei comprarmi la Morte Nera di Guerre Stellari Lego per Natale come regalo. Riguardo Ucla non ho dati a riguardo.
computer forse rubato al parcheggio
la morte nera della lego e la tour eiffel dei fantagenitori
computer forse rubato al parcheggio
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