giovedì 26 febbraio 2009

Macchine in corsa

Sono giorni che vorrei scrivere di un sogno effettuato in cui sono dalla Regina Elisabetta e lei mi tratta come suo figlio ed io, ovviamente, non le ubbidisco. Comunque lo racconto solo per dire che ella si cambiò d'abito circa tre o quattro volte durante il sogno e che comunque Buckingam Palace non era poi così male. Stanotte invece due sogni: il primo in cui mi perdo con la mia macchina in una specie di deserto (dovevo andare nella mia Città ed ero con una compagna di viaggio). L'auto rimane bloccata e decido di farmi a piedi un colle sabbioso in cui però le auto sfrecciavano in entrambi i sensi di marcia e, per il loro troppo camminare avevano formato delle insenature. Supposi anche che queste insenature fossero naturali, come nelle rocce sabbiose. Anzi le auto non sapevano che dopo una curva si sarebbero trovate queste insenature e ci finivano dentro correndo. Una mi sfrecciò vicino. Arrivato alla sommità e camminando lateralmente tra erbe e arbusti con molta altra gente che saliva, ho incontrato una donna la quale mi ha proposto di riportarmi alla macchina, di aggiustarla e poi di salire con questa quindi siamo tornati indietro. Chi era questa donna bruna dalla folta capigliatura? Perché non voleva che raggiungessi la sommità della collina e si è proposta addirittura di riparare la macchina ma di tornare comunque indietro (ella mi impedì di proseguire)? Non lo so. Nel sogno seguente ero accando ad un fiume, appena uscito da una casa con amici (non so quali però) e vedo nel fiume un mio amico che sta affogando. Mi accorgo che su una strada c'è una pattuglia di polizia che ha fermato una macchina con delle prostitute e sta facendo la multa al cliente. Gli chiedo se possono intervenire: in questo sono titubante perché non vorrei che se la prendessero in quanto li disturbo ed infatti mi dicono stizzosi che avrebbero chiamato i pompieri. Intanto il mio amico sarà arrivato chissà dove galleggiando nel fiume (o morendoci dentro). Mi sveglio alle cinque meno qualcosa, sento la campana della Chiesa Madre di Marsala rintoccare le cinque. Non ho dormito bene. Mi gira la testa, sono nervoso. Elementi coscienti: al telegiornale di questa mattina alle otto c'è una notizia di polizia che multa clienti di prostitute in una città del nord.

lunedì 23 febbraio 2009

Ipocondria

La certezza di essere ipocondriaco ce l'ho da svariati anni, con alti e bassi. Io esprimo ogni volta sempre una nuova affezione psicosomatica. E' stata la volta dell'allergia tre anni fa, varie malattie della pelle, herpes, e poi tante paure ovviamente: dall'AIDS (tanto per dirne una lieve) a neoplasie di ogni genere. Ogni volta (e lo so) dopo attente analisi risulta essere sempre e solo la stessa cosa: stress e depressione. Ultimamente sto attraversando un periodo abbastanza nefasto: ho la cervicale, dolori di schiena, posturali, giramenti di testa, sbalzi di umore, vista cadente. Mi sembra quasi di stare ad invecchiare. Ho anche fatto di nuovo per l'ennesima volta il test anti-HIV anche se non ho avuto comportamenti a rischio. Ovviamente negativo. Lo stress so che è una parte importante e così cerco di calmarmi e prendere al massimo la valeriana. E' solo che so la verità: la mia insoddisfazione nei confronti del mondo, di come io ci vivo dentro, di quanto vorrei cambiare vita e non ce la faccio. La soluzione sarebbe veramente abbandonare questo lavoro inutile, fare le cose che più mi aggradano ma purtroppo il periodo è nero in ogni scelta. Inoltre ho continui sobbalzi di equilibrio inerenti anche agli occhi per cui sospetto anche un problema visuale. Insomma, uno straccio. Le cose vanno bene in altri ambiti ma anche lì ci sono eccezioni, ad esempio: nel campo artistico è una piattezza. Quando sento la mia famiglia vorrei fare ancora di più per tutti e non ce la faccio. Sarò depresso cronico e maschero tutto ciò in maniera psicosomatica. Anche i cristalli non mi danno sollievo, cerco di fare meditazione con i cristalli, li trovo interessanti ma, in realtà, non sento nulla. Soltanto la mia filosofia dei guardiani mi rincuora, mi dà fiducia e credo guarisca. Mi sa che stasera piove.

giovedì 5 febbraio 2009

Potenza delle OQ

Da quando ho messo una (anzi tre per l'esattezza) OQ nella mia casa, a dire il vero dormo molto di più e non ho più le crisi di panico, né avanzamenti di ansia. In effetti mi sento più calmo. Sto solo constatando che si è creato una specie di calma nella mia casa. Ho realizzato due OQ con un cristallo di rocca ciascuno e una con un grande cristallo di ametista. Vorrei dare quest'ultimo a mia madre e l'altra ad Antonio che me ne ha chiesta una. Inoltre tuttora ce n'è un'altra sotto il vaso fuori la porta in cui una pianta grassa, così florida quando me l'han regalata, è floscia ed ha perso foglie. Vorrei solo sapere cosa ne pensano i Guardiani. Credo siano tutti d'accordo con la cosa perché non hanno espresso pareri contrari ed è importante questo. Su tutto, Roccia ha la parola decisiva ma finora non ha detto nulla.

mercoledì 4 febbraio 2009

Madre

Ho una referenza e un affetto speciale per mia madre, come ciascuno di noi del resto. In questo periodo amo sentrla parlare e cerco di non contraddirla nelle sue opinioni anche se faccio presenti le mie opinioni. L'altro giorno mi ha chiamato per dirmi che era morto Antonio Spinosa, forse si è confusa con il Filosofo olandese ma comunque mi è dispiaciuto che sia morto anche lui; io l'ho chiamata per dirle che su Radiotre c'era una trasmissione sulla Tosca che trasmisero in TV nel 1992. Le porto le camicie da stirare non perché ne abbia un effettivo bisogno ma per sentirmi curato in qualche modo. Sempre più spesso ho l'angoscia del tempo che passa e di lei che invecchia. E' come se vedessi me stesso in lei, il mio invecchiare ogni giorno. Devo dire che non è dissimile da qualche anno fa: la sua famiglia sembra non invecchiare molto e lei in particolare ha ancora tutti i tratti della sua gioventù. Per questo cerco di passare il poco tempo che ho con lei. Proprio ieri, di ritorno da Napoli, le ho portato un'intera guantiera di babà piccolini che ha gradito molto. Mi premono i ricordi e cerco di scacciarli (forse per averli tutti insieme un giorno o nei sogni oppure per non soffire ora). Non oso pensare al giorno in cui non ci sarà. Potrei andarmene prima io e allora non oso pensare a come si sentirà.

martedì 3 febbraio 2009

Tutto ciò che può accadere, accadrà oggi.

Il batticuore ieri a Napoli per aver trovato da Feltrinelli l'album nuovo di Eno/Byrne "Everything that happens will happen today" esattamente come quando trovai il CD del loro primo sodalizio artistico. Avrò ascoltato la traccia 7 forse una ventina di volte; l'album in realtà non ricalca il precedente ma è allegro, quasi country e si sente la presenza di Eno in sottofondo, così come, nell'album loro precedente, si sentiva quella di Byrne sotto, quasi uno scambio di ruoli.La copertina ha una bella casa formato villetta. Ieri sera in albergo ho visto solo un programma di megacostruzioni su National Geographic e, prima sempre sullo stesso canale, un programma che parlava di come costruiscono grandi caravn, delle case mobili. Ebbene il sogno della notte è stato proprio in riferimento a due grandi caravan-case che dovevano portare a destinazione in Sicilia due distinte apparecchiature medicali ed io dirigevo l'operazione anche se era domenica. Lo facevo apprezzando lo sforzo dei lavoratori e ringraziandoli per il loro lavoro. Ho dormito sei ore di fila, poi alle cinque sveglio per il rumore del traffico che penetrava dalla finestra (sopra la stazione). Elementi razionali: casa, programma televisivo, apparecchi che dovrò installare a Palermo il prossimo mese.

venerdì 30 gennaio 2009

Sole

Stanotte ricordo che stavo sognando molto bene e improvvisamente mi sono svegliato alle sei di mattina con tanto caldo. Ho tolto il plaid da sopra il piumone e la maglietta sotto il pigiama ma ho avvertito uno stato d'ansia terribile, di nuovo i giramenti di testa, di nuovo preoccupazioni inconscie, strane. Avevo anche messo la OQ con il cristallo vicino al letto per migliorare il sonno ma non è servito. Credo che il suo funzionamento sia lento, tuttavia ha davvero capacità calmanti ma ancora non sono durature. Ho anche letto ieri che il semplice cristallo di rocca può essere messo sotto il cuscino o piantato nel terreno per favorire la crescita delle piante, proprio come dice la fisica dell'etere. Mi sono alzato con la solita angoscia e sono stato male durante la mattina. Sono andato a pranzo con i colleghi d'ufficio e mi sono sentito meglio, ora sto meglio: ho parlato, riso di cose banali. Forse devo rientrare di nuovo nel mondo, devo abbandonare certe mie abitudini, chiusure. Ho anche notato che ora è uscito il sole e me ne sto inebriando dalla finestra. Ho necessità di ricaricarmi, come la batteria solare e come la OQ.

venerdì 23 gennaio 2009

Bambino allo specchio

Mi sono svegliato alle 5 di mattina, non inquieto ma scocciato. Riprendendo sonno ho sognato di essere nella casa di mio nonno paterno, in campagna, in un altro tempo. Nell'androne antistante la porta di ingresso giocavano due bambini. Devo dire che ho riallacciato ad un sogno fatto prima di svegliarmi dove mi trovavao in una grande casa patronale, con tanta gente in cui c'erano dei parenti. In questa casa erano presenti molti membri della mia famiglia ma la casa mi ricordava molto una baita-negozio di souvenir. Interrompendo il sogno e riprendendolo dei parenti ne vidi solo due e cioè due nipoti miei figli di mia cugina. Uno di questi, amatissimo da suo nonno, mio zio, si dimostrava molto movimentato al punto che si ferì su una gamba. Io lo presi in braccio e lo portai ad una fontanella nel giardino della casa di mio nonno e gli passai dell'acqua sulla ferita. Quello, senza divincolarsi come fanno in genere i bambini nervosi in braccio, disse solo che non avrei dovuto perché la mamma non voleva che ci si mettesse dell'acqua ma si disinfettasse. Invece la ferita guarì e, sempre tenendolo in braccio, entrammo in casa dove suo nonno (sempre mio zio) era a guardia in cucina di un pentolino che cuoceva. Improvvisamente si avvicinò alla stufa dicendo che stava scuocendo la minestra. Dissi che ci avrei pensato io (sempre con il nipote in braccio) e spensi il fuoco: la minestra però era cotta e non si era bruciata; il pentolino era piccolissimo. Poi andai in corridoio; c'era un bello specchio nel corridoio (anche nella realtà una volta questo specchio era dorato) e ne approfittai per fare cucù con il ragazzino in braccio il quale si divertì molto della cosa. Questo però mi fece vedere l'immagine riflessa e notai che ero io il ragazzino in braccio e non riuscii a scorgere me che lo tenevo nè chi fosse. In camera da letto di mio nonno c'era mia madre con una lunga stoffa in mano tutta annodata, come un lenzuolo dal quale ci si cala dai balconi, tutto color ocra. Chiesi se stesse male ma lei rispose che doveva vedere il termometro e comunque non era certo. Compresi il perché ci fosse mio zio a guardare la pasta in cucina che cuoceva e non lei. Mi svegliai senza angoscia, come in genere accade quando sogno di mia madre che sta male. Elementi coscienti: mia madre=mia nonna paterna; mio zio=mio nonno materno; mio nipote=io; il pentolino era lo stesso che ho usato lunedì scorso per fare un uovo fritto.