sabato 6 giugno 2009

L'aereo nel bosco

Dopo essere andati alla lettura delle poesie al Festival delle Letterature a Massenzio (in cui, devo dire, ho visto come erano fatti la Inzana e Cucchi), io e Ra siamo andati prima a mangiare al cinese dietro via Cavour e poi a casa. La serata era bellissima ma stanotte ha fatto un acquazzone in due fasi con un vento terribile. Mi sono svegliato per forza alle 5 perché un coinquilino di Ra non aveva le chiavi e Federica è andata ad aprire. Convinto che fossero le 10 del mattino mi sono alzato anch'io ma poi, vista la cosa, sono tornato a letto. Ra neppure ha sentito e ha continuato a dormire. Così ho fatto il sogno che ricordo fino a stamattina alle 7 circa: stavo viaggiando su un aereo, di quelli come erano negli anni Quaranta e sorvolavamo un paese che non conosco, le cime delle montagne, il mare; ad un certo punto l'aereo si è abbassato a il pilota mi dice che in quel tratto doveva volare basso: allora l'aereo è a circa cinque metri dal suolo e va in un bosco e, senza problemi, vola fra gli alberi, dove sempre ci sia una pista apposta per volare. Poi vira e si dirige verso una cascata e si getta nel vuoto, poi va verso una città e sorola le strade come fosse un'automobile ma sempre volando. Io sono stupito per il modo di volare ma poi dico a me stesso che così si usa in quel posto. L'aereo arriva e scendo a far spese nei negozi. Il sogno è stato tutto a colori: ricordo le sfumature delle cime degli albberi, del mare, la città, l'asfalto, insomma tutto. Il colore dell'aereo era bianco panna. La sera prima, alla lettura delle poesie, c'era un grande schermo e uno dei tanti video messi su mentre i poeti recitavano faceva vedere in volo la telecamera che riprendeva le cime di montagne innevate e alture dell'Arizona. Ancora adesso ammiro la bravura del pilota fra la pista del bosco e l'unica cosa che mi sono chiesto, nel sogno, era: "Ma se in questo istante passa uno in bicicletta?".

venerdì 5 giugno 2009

L'ultimo libro della serie

Stanotte ho fatto due lunghi sogni molto belli ma purtroppo non ricordo assolutamente null'altro che questa sensazione. Un solo risveglio alle 5 meno venti e tanto freddo perché la temperatura si è abbassata (ho dormito con le finestre chiuse). Dopo essere stato ieri sera a portare il mio regalo per la Cresima a mio nipote sono tornato a casa un po' imbronciato perché ho dovuto montare il Mac in tutta fretta e mamma doveva tornare a casa. Lui è stato contentissimo e mi ha spedito un sms molto bello. In realtà sono stato felice davvero. Anche mia nipote è stata così carina che mi sono sentito come avere due figli veri. Purtroppo non ricordo i due sogni di stanotte ma credo che ci sia stata qualche derivazione dagli eventi della giornata. Ricordo un solo brano del sogno di ieri notte: ho preso dal giornalaio l'ultimo volume della serie di filosofia dei Meridiani Mondadori; in queste settimane stanno pubblicando Il Capitale di Marx in più volumi. Mi sono proiettato nel futuro e l'ultimo volume della serie l'avevano stampato prendendo dei volumi già stampati, vecchi e consunti e riparati alla bell'e meglio con lo scotch sul dorso. Il colore del volumetto, diviso in due parti in cui una conteneva un excursus della serie e la seconda parte il termine dell'opera di Marx, aveva però il colore blu e non verde. Il colore blu era il colore della serie dei classici della letteratura mentre il verde dello dei classici della filosofia. In realtà mi sono chiesto l'altroieri quando terminerà questa serie arrivata ora al numero 63 perché non ho più posto nelle mie libreria dedicate a questi volumetti tanto preziosi.

mercoledì 3 giugno 2009

Cane, nonno e bottega ebraica

Stanotte ho dormito con Ra nel mio letto dopo tanto tempo. Mi sono addormentato bene perché comunque mi sento molto rilassato. Mi sono svegliato alle 4 per andare in bagno. Avevo appena avuto un sogno in cui un cane mi azzannava ma non avevo paura. In realtà il cane mi aveva azzannato il braccio sinistro e pian piano si era fuso con esso fino a far diventare il braccio come avvolto da una sostanza gelatinosa (tipo il film Blob, fluido mortale). Mi sono svegliato proprio mentre ammiravo il mio braccio trasformato ma non avevo paura anzi mi sembravo molto fiero. Ho fatto pipì e bevuto un goccio d'acqua poi sono tornato a letto: Ra dormiva beatamente. Mi sono riaddormentato dopo più di mezz'ora e ho sognato di dover andare in bagno ma di corpo e incontravo un signore che sembrava essere mio nonno materno il quale mi diresse in toilette la quale, ovviamente, non solo non aveva pareti ma aveva gente tutta intorno. Mi sono svegliato di nuovo verso le sei. Mi sono riaddormentato subito e stavolta ho sognato di essere di nuovo nella Citta Immaginaria con una persona accanto (forse Ra ma non ne sono sicuro) e stavamo costeggiando una serie di negozietti in un bazar. Questa volta mi sono fermato ad osservare degli oggetti che ritraevano ancora la Sicilia ma anche alcune cose ricamate e il commeciante era ebreo perché aveva i capelli con i ricciolini tipici dei rabbini. Mi accorgo di stare a guardare oggetti di culto ebraico; poi vediamo l'ora - le sette e quaranta - e mi accorgo che ci siamo alzati tardi anziché le sette, ora in cui avevo impostato la sveglia. Stavo per dire che non l'avevamo sentita quando invece mi sono svegliato con il suono reale della stessa. Ieri sera verso le sette e quaranta siamo andati, io e Ra, al mercatino sotto il suo palazzo, dove sono stato attratto da un salvadanaio di Paperino, una papera di ottone e peltro pesantissima e ho comprato sette volumi di libri del Club delle Giovanni Marmotte. Poi abbiamo visto a casa mia il film Mamma Roma di Pasolini.

martedì 2 giugno 2009

Sicilia esoterica.

Stanotte sveglia alle 3 per telefonare a mia sorella nel caso non si svegliasse a sua volta per andare a partecipare alla sfilata del 2 giugno. Non ha risposto, poi ha chiamato alle tre e mezzo mentre mi stavo riaddormentando e infine, una volta assopito, un messaggio sul telefonino alle 5 e mezzo per dirmi dove si trovasse e di comunicare questo a mia madre, cosa che ho fatto alle 8 e mezzo. Insomma, non ho dormito affatto, ho mal di schiena e mal di pancia (quest'ultimo dovuto ad un piccolo stato d'ansia oppure perché sto prendendo delle vitamine troppo forti). L'unico sogno che ho fatto eseguito verso le 8 stamane mi trova in un bazar, lungo una via nella mia Città Immaginaria. Mi trovo accanto ad un signore attempato che so essere un intenditore di stampe antiche. Egli guarda in un raccoglitore e nota delle stmpe a colori che evidenziano al Sicilia. Parla fra sé o con una terza persona dicendo dei numeri. Dice la parola "tre" ed estrae la cartina della Sicilia con evideniati tre capoluoghi: Palermo, Catania e uno al centro, forse Enna. Poi dice la parola "centro" ed estrae la cartina della Sicilia con evidenziata la parte centrale dell'isola. Su queste cartine non c'è scritto null'altro, neppure i nomi delle città, niente. Poi le compra ma le lascia nel raccoglitore; io ci guardo dentro e ne vedo altre, le osservo bene: hanno tutti ricami e piccoli disegni attorno alla cornice, sono verdi e blu e la stampa mi sembra antica. Si avvicina quello che le vende e gli chiedo quanto costino e risponde "dieci". Poi si avvicina troppo e mi tocca il didietro, mettendo un dito tra le natiche. Io lo allontano e mi arrabbio molto dicendo che se continua gli strappo le cartine così rare. Lui dice che non lo farei mai ma smette, così io continuo a vedere all'interno del raccoglitore e trovo delle piccole stanzette eseguite a mano ma fatte di metallo, di ottone, con i mbiletti e altri accessori alcune piene di acqua. Le lascio stare e me ne vado. Non sono però inquieto con il gestore che mi ha toccato il culo. Ieri sera prima di dormire, andando in bagno, mi sono chiesto - guardando la cartina in 3D della Sicilia - come mai il Monte Etna fosse più alto del Gran Sasso.

mercoledì 27 maggio 2009

Ristorante sotto il vulcano

Anche stanotte ho dormito come un sasso da mezzanotte alle sei e mezzo, con una sveglia alle quattro e mezzo di pochi minuti. Noto che quando non fa freddo mi riaddormento subito e il risveglio è più ricco e denso di riposo. Un brano del sogno che ho fatto mi vedeva essere a ridosso della cima dell'Etna e mi stupivo del perché non ci fosse la neve sulla sommità, né il fumo dalla caldara. Ho concluso che fosse estate e difatti ero a maniche corte. Non ho immagini del mio vestito e non avevo caldo. Ho supposto anche di stare a guardare il lato che non si trova verso il mare, quello da dove di solito mi accorgo del fumo, e quindi ero dalla parte opposta: doveva quindi esserci, poche centinaia di metri più su, un costone che separava la bocca del vulcano dal punto in cui mi trovavo. La strada che stavo percorrendo era di brecciolino ed in salita con tante curve ma era piccola e sembrava fosse percorribile solo a piedi. C'erano anche dei cespugli e degli alberi. Ad un certo punto noto dei coni che fuoriescono dalla terra con del fumo. Mi avvicino a uno di essi e vedo che in fondo scorre la lava rossa e brillante. Mi guardo attorno e osservo le decine e decine di costruzioni: sono alberghi e ristoranti e mi stupisco di questa cosa. Inizio ad aver paura sia perché potrebbe fuoriscire la lava sia perché da un momento all'altro la terra potrebbe crollare poiché sotto ci sono quei fiumi di magma. Eppure i gestori sono tranquilli e arrivano tante frotte di turisti che iniziano ad occupare i tavoli. Mentre mi dirigo verso un ristorante e mi metto seduto, noto che quei coni sono numerosi e il mio terrore aumenta; tuttavia ho fame e inizio a mangiare. La gente aumenta e fa rumore parlando. Mi sveglio ma senza inquietudine. Ieri sera a casa di Ra ho parlato con il suoinquilino del terremoto, delle zone sismiche e del fatto che da un momento all'altro il Vesuvio possa svegliarsi esplodendo con tutti i paesi vesuviani. Domani inoltre vado a Palermo, Sicilia. Ra stava meglio ma ancora col raffreddore.

martedì 26 maggio 2009

Il petrolio nel microonde

Stanotte ho dormito dalle dieci e quaranta alle sei meno dieci, di fila e abbastanza bene anche se ero già stanco una volta alzato per partire verso Caserta. Del lungo sogno che ho fatto posso estrapolare una sequenza a colori (anche se il colore predominante era l'ocra e il verde acqua). A casa di mia madre, mentre si trova in camera sua a riposare, mi accingo a preparare del tè con il forno a microonde anche se realmente non ce l'ha. Ho intenzione però di masturbarmi ma voglio nasconderlo a lei e approfitto che il tè si prepari per andare in bagno. Tuttavia, dalla vasca del lavello di marmo, gigantesca, esce dell'acqua mista a petrolio. Ne riempio una pentola di vetro e la pongo all'interno del forno e mi chiedo se non debba esplodere, visto che c'è del petrolio all'interno. Accendo il forno ed ho fretta di andare in bagno ma poi mi accorgo che mia madre è sveglia e mi chiama. Le dico che l'acqua per il tè si sta scaldando. Rinuncio alla pratica sessuale per concentrarmi sull'acqua che inizia a fare le bollicine, verdi e scure. Mi aspetto che esploda da un momento all'altro e mi scanso leggermente mentre guardo il corridoio che dà nella camera di mia madre e la sento muoversi nel letto. Spengo il forno a microonde e vado da lei. Cambio di colori sul blu, poi psichedelici. Mi sveglio. Ieri a cena ho guardato un video di Svenkmeier in cui c'era una pozza che bolliva nel terreno, dal colore scuro e ho supposto fosse un geyser di petrolio.

lunedì 25 maggio 2009

La stanza

E' un periodo che faccio moltissimi sogni ma non li ricordo. Uno solo, fatto circa quattro notti fa, mi vedeva ordinare al bar un crodino da portare a un mio amico ma purtroppo non ricordo altro. Stanotte invece sveglia alle solite 4,30 del mattino, con caldo ma non eccessivo, nessuna voglia di andare in bagno, né sete: solo un po' di dolore alla libgua per un'afta dovuta probabilmente a dell'aglio usato per la pasta di ieri a pranzo. Nel sogno effettuato dopo, fino alle sette meno dieci, mi trovavo in un albergo nella mia Città Immaginaria in cui però, uscendo da questo, ne rientravo dalla porta posteriore, in quella che doveva essere un'anticamera che portava alla mia stanza attraverso una delle tante porte che c'erano. Purtroppo non riuscivo ad entrare in camera poiché avevo le chiavi dimenticate nella hall ma mi vergognavo ad andarci in quanto ero in pigiama e pensavo che gli impiegati della reception pensassero a loro volta che ero uscito per un appuntamento erotico. In più voleva entrare nell'anticamera un barbone e, anche se non mi faceva paura, mi chiusi dentro ma la serratura non era molto forte. Il caso ha voluto che ci fosse una macchina della polizia fuori che ha mandato via il barbone. Contemporaneamente ascolto della musica provenire da una stanza. Entro nella stanza e vedo che c'è un'amica americana (una ragazza che ho conosciuto ad una festa circa un anno fa in un locale a San Lorenzo) e mi riconosce. Allora le chiedo se può chiamare la reception e farsi portare un duplicato delle mie chiavi. Lei fa questa cosa e attendo il fattorino con le chiavi. Nel frattempo se ne vanno tutti gli invitati, la scena cambia e mi trovo in un corridoio buio pieno di statue antiche e quadri alle pareti. Una voce mi dice di andare in fondo al corridoio e lì troverò una solutione al passaggio verso un'altra dimensione. Io ci vado e penetro in una stanzetta che in realtà è come l'interno di un torrione che si estende verso l'alto, illuminato di giallo-ocra con la prtcicolarità che contiene alle pareti tutte teste di statue antiche di marmo bianco bellissime. Io mi guardo attorno, guardo le statue e, dalla tanta bellezza piango a lungo. Mi sveglio piangendo. Smetto di piangere ma mi sento smarrito. Elementi razionali: ieri pomeriggio con Ra siamo andati al mercatino sotto casa sua dove c'era la testa in marmo di una statua che sembrava antica a circa 170 euro. Mi sarebbe piaciuto comperarla. Una volta, andando in gita a Verona, mi rimase impresso l'ingresso che portava al balcone di Giulietta e Romeo e, nel sogno, era molto simile all'ingresso che portava nella stanzetta chiusa.