Quando Wanda sentiva da Gina che si riferiva a Diluvia, rideva talmente forte da sentirsi male. Non ho mai capito perché ridesse a sentire quel nome. Fatto sta che ogni volta che incontravamo Diluvia pioveva, forse da qui il nome mi chiedevo. E non era un soprannome ma un vero e proprio nome di battesimo, forse questo faceva sganasciare Wanda. Con Diluvia andavamo in giro di notte per cercare gatti da rivendere a negozi di animali. Una volta cattuammo un gattino che mi faceva molta pena e quella stronza della Gina mi disse che tanto valeva lasciarlo morto per terra. Io come al solito diedi un'occhiata di fuoco e me lo presi con me. Lo chiamai Putipu perché anziché miagolare gracchiava, un po' come lo strumento analogo. Wanda e Gina non lo sopportavano e lo trattavano sempre male a casa e così lo nascondevo in un angolo, sotto un mobile. Quando non ci vedevamo lo mettevo fuori. Era di compagnia e dissi che sarebbe stato sempre il mio gatto. Una sera Diluvia mi chiese del gatto e la cosa mi sembrò strana. Aggiunse che una persona lo cercava, valeva molto e mi strinse forte il braccio per impormi di ridarglielo indietro ma quella volta Wanda accorse e diede un calcio al culo così forte che mi sa se lo ricorda ancora. Non l'abbiamo più incontrata dopo quell'episodio e smettemmo di cercare gatti.
mercoledì 1 luglio 2009
iPod bianco e serranda
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martedì 30 giugno 2009
Pomeriggio con tuoni lontani
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lunedì 29 giugno 2009
Sogni multipli
Da ieri comunque sto meglio, ho preso anche un caffè alle tre del pomeriggio e non mi ha prodotto ansia. Non posso dire che è tutto finito ma vado senz'altro meglio. Stamattina mi sono alzato alle dieci, ho riposato anche se mi sono svegliato alle sei per via del tubare dei piccioni sul davanzale della finestra. Sono sceso dal letto e li ho mandati via poi sono ritornato a dormire. Ho fatto numerosi sogni, tantissimi, uno dopo l'altro ma non ricordo granché. Due in particolare che avevano però lo stesso soggetto: una casa al tredicesimo piano. La casa era servita da un ascensore ed era ancora in costruzione. Ero nella Citta Immaginaria. Nel primo sogno che icordo (verso le sei e mezzo circa) andavo via da questa con un collega e chiedevo ad un altro collega se poteva aprire il cancello. Mentre quello lo stava facendo da un buco del cancello entra una serpe lunghissima, verde e bianca che viene verso di noi. Io telefono allora al mio collega in modo che aprisse quel benedetto cancello e usciamo. Il riferimento a ciò penso sia che ieri da mia madre abbiamo discusso del fatto che il suo cancello non si apre bene e bisogna tirarlo mentre preme il bottone del citofono. Nel secondo sogno invece, questa mattina verso le nove, mi trovo sempre nella casa e qualcuno sta cercando di portarmi via da questa. Entra, mi prende e con due ali bianche ma senza penne mi trascina verso l'alto. Io mi divincolo e libero e getto di sotto l'intruso. Poi mi sbrigo ad andarmene ma mentre me ne vado mi cadono tutti i soldi dalla tasca e anziché lasciarli mi metto a raccoglierli. Poi sento che quello sya arrivando dalla porta (che era rimasta aperta) e mi nascondo dietro un mobile terrorizzato. Mi sono svegliato senza alcuna paura però. Stamattina, mentre mi infilavo i pantaloni, sono cadute tutte le monete e, affacciatomi dalla finestra, ho visto un tipo sospetto vicino al bancomat qui sotto. Poi mi sono reso conto che ho mille paure, non ultima quella dei ladri, e sono andato al bar a fare colazione. Avevo bisogno di vedere gente. Oggi non vado al mare ma penso di passare da Antonio alla Rai. Dopo, a casa, come sempre.
domenica 28 giugno 2009
L'incidente, i Mac, la solitudine
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sabato 27 giugno 2009
Numero di telefono e zia Felice
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venerdì 26 giugno 2009
Addendum: un incontro inaspettato
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