La scorsa notte ho fatto tre sogni ma ne ricordo due, di cui il primo solo qualcosa: ero in una stanza, di pomeriggio, attorno ad un tavolo con parecchia gente. Mia madre era alla mia sinistra e discutevamo di cose banali. Ad un certo punto mia madre si trasforma in un'altra donna e dice che vorrebbe fare come mia cugina quando si sventolava con la gonna per il caldo. Io le ho detto di non farlo perché altrimenti potrebbe essere volgare davanti a tutti e lei allora si è chiusa la gonna e ha messo le gambe sul tavolo, come fanno di solito nei film le persone che si riposano. Ricordo la gonna a colori rossa e blu; mia madre era magra, forse qualcuno che ho visto da piccolo. Mi sono svegliato alle 4 e trenta ed ho faticato a riprendere sonno. Faceva caldo ed ero pensieroso per via di un fatto che avevo saputo di mattina sul mio passato. Razionalmente mi riferisco ad un episodio capitato quest'estate quando mia amdre era a casa di mia cugina e la stessa cugina si sventolava con la gonna per il caldo: sua nonna le disse: "Chiudi quel libro!" intendendo di chiudere le gambe che erano come un libro aperto. La mia vita è un libro aperto, mi disse una volta un amico. Saran passati quindici anni o più. Il secondo sogno mi vede in un ambiente interno ad un palazzo della mia Città Immaginaria, lo stessa di un sogno di poco tempo fa, con tanta gente specialmente giapponesi. Io ho l'iPhone e scatto foto. ricordo anche le icone dello schermo: poche ma identiche alla realtà. Vedo alcuni bambini orientali e cerco di dire loro se si mettono in posa. I genitori sembrano conoscermi e li fanno mettere in fila; il padre dice qualcosa alla madre e se ne va e, andando via, mi fa: "Tanto ci vediamo in quel locale frocio!" ed io mi imbarazzo non tanto perché ha detto quella cosa ad alta voce ma perché non volevo che i bambini sentissero. Poi continuo a scattare foto in giro e a vederle sullo schermo. La gente sembra non essersi accorta di nulla. Razionalmente leggo con apprensione le notizie contro i gay in Italia.
venerdì 4 settembre 2009
lunedì 31 agosto 2009
Il tronco nell'acqua
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venerdì 28 agosto 2009
La statua accanto
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lunedì 24 agosto 2009
In viaggio
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sabato 22 agosto 2009
La Dea nella vasca da bagno
Stanotte un sogno chiarissimo, anzi la fine di un sogno ma che ricordo benissimo. Mi sono svegliato verso le sette e trenta, con ancora molto sonno. Stavo sognando di essere nello stesso posto dove mi trovavo in un sogno fatto qualche tempo fa e cioè al cospetto di un re e stavolta c'era la regina. Ella, una donna in carne ma bellissima, assomigliava ad una mia amica. Si mette nuda nella vasca da bagno nella stanza dove mi trovavo. Ne ricordo tutti i tratti e la sua pella, bianchissima. Un suo cortigiano entra ma ella non vuole che egli la lavi e indica me. Io intuisco che è una divinità per quanto è bella e mi appresto ad aprire l'acqua ma lo fa il cortigiano. L'acqua, come avevo intuito, esce bollente ed io sposto una gamba della dea per non farla scottare. ella non pronuncia verso ma pazientemente si lascia spostare da me finché l'acqua non è tiepida. Dalla finestra intanto si odono schiamazzi e urla. Io dico alla dea di non badarvi e inizio a passare sulla sua pelle una spugna profumata. Intanto il suo corpo si rimpicciolisce e diventa quello di una nana ma sempre proporzionata e bianca. Mi sono svegliato con la sensazione del profumo addosso. Il mio letto profuma a dire la verità perché avevo cambiato le lenzuola e le federe; inoltre mia madre mi ha raccontato la scorsa sera un aneddoto della sua visita a casa di alcuni zii e che aveva a che fare con un rubinetto dove l'acqua usciva solo calda e non c'era la fredda. Inoltre mia mandre l'ho sempre raffigurata con la pelle chiarissima. Infine, proprio ieri, raccontavao ad Almar della mia passata ragazza di tanto tempo fa, piccola e minuta.
giovedì 20 agosto 2009
Bianca schiuma da barba
In questi giorni sogno molto ma ricordo ben poco. Anche quando mi sveglio dimentico quasi tutto. Sono riuscito a ricordare di stanotte due brani di sogno: il primo è che visualizzavo vicino a me un iPod bianco, simile al mio iPhone ma più piccolo, come quello che ha mia sorella, che è però nero. Trasmetteva un canale televisivo anziché canzoni. Dell'altro sogno invece ero con mio fratello e mio nipote: mio fratello mi dice di guardare come è cresciuto mio nipote, che ha la barbetta da adolescente. Io gli consiglio che, come feci io, deve farsi la prima rasatura dal barbiere: in questo modo conserverà la pelle come la mia, liscia e pulita doppo tanti anni quando si fa la barba col rasoio a mano. Mio nipote prende l'aspetto di Almar e mi sveglio. In questi giorni d'estate fa molto caldo e il mio sonno si interrompe spesso per il fatto che sono abbronzato e accaldato dal sole del mare. Inoltre dormo sempre su lenzuola bianche e penso spesso a questo colore.
sabato 15 agosto 2009
Al mare dietro le dune
Stanotte due sogni, uno l'ho dimenticato, latro, avvenuto stamattina verso le nove, mi vede dirigermi verso il mare con una 126 FIAT (che avevo una volta) e, mentre sto guidando, ho un'enorme tastiera di computer sul volante e sto scrivendo un messaggio. Il computer si trova nel bagagliaio. Mentre sto dirigendomi verso la strada che porta al mare, mi fermo per fare attraversare una serie di pedoni che però sono molto lenti. Avviene una specie di diverbio con una macchina dietro di me e quei pedoni ed approfitto di una loro esitazione per tagliare la fila ed immettermi nella stradina. Intanto penso che porterò con me il computer nello zaino lasciando la tastiera in macchina che sarebbe inutilizzabile per eventuali ladri. Mentre sto dirigendomi verso la stradina leggermente in salita, l'auto che mi segue tenta di sorpassarmi: a bordo c'è un signore con i baffi grigi ed io accelero ma la mia macchina si trasforma in una bicicletta che avevo quand'ero piccolo e devo accompagnarla a piedi perché intanto la salita è diventata ripida. Vedo bene le ruote e la terra e so che ditro la duna che osservo alla mia sinistra c'è una spiaggia di un sogno che feci tantissimi anni fa e in cui mi ero fatto pure il bagno con l'acqua meravigliosamente limpida. Penso dentro di me che è bello vivere nei miei sogni perché c'è sempre qualcosa da fare e si vive bene. Sento le onde del mare ma poi mi sveglio. Ieri, tornando con la mia macchina ho fatto passare alcuni pedoni molto lenti e avevo un camioncino che mi incosciava la strada. Inoltre per scrivere i messaggi con l'iPhone lo metto in orizzontale, come una tastiera ma, ovviamente, più piccola.
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