lunedì 9 novembre 2009

Sesso e collega

mercoledì 4 novembre 2009

L'incidente, il concerto e il mostro-pescecane

Un sogno molto lungo fatto all'albergo Paradiso dell'Etna di Catania dopo essermi svegliato per la sete verso le cinque. Ero su una strada in cui anziché asfalto c'era dell'erba e il traffico si faceva sentire. Così, ho superato tutte le auto intuendo che più avanti ci potesse essere un incidcente: infatti un'auto era ferma e all'interno quattro persone non si muovevano. L'auto era un'Alfa di vecchio tipo rossa. Sono sceso e ho notato che uno di loro di dietro aveva un ematoma alla testa, gli altri non stavano male ma non parlavano. Ho detto al ragazzo di recarsi in ospedale perché un ematoma poteva essere pericoloso ma quello non ha risposto ed è sceso. Gli altri non hanno battuto ciglio ma comunque non si muovevano. Ho continuato ad andare avanti a piedi allora e sono capitato in alcune stradine che si sono trasformate in case. Una di queste aveva una finestra che dava su una piazza molto ampia e potevo vedere dall'alto, some dal terzo piano, tutto ciò che avveniva di sotto. Ci doveva essere un concerto e così mi sono messo a guardare, si faceva sera. Un uomo tutto nudo si siede su una sedia e inizia a cantare una canzone folk e rock. Ad un certo punto qualcuno al piano di sotto fa un rutto, il cantante ferma la musica e guarda verso di me e dice "Posso continuare?" e io annuisco, pensando che avrà creduto che ero stato io. Lo spettacolo andava avanti con un altro attore con i trampoli nascosti sotto i pantaloni. Il cantante nudo si allontana dalla scena e si cambia, mettendosi un abito con i trampoli nascosti più alti; l'altro allora se ne va e via così finché non esce un uomo gigantesco che si erge per tutta la piazza. Il suo vestito era giallo, la piazza era biancastra di luce e grandi colonne si ergevano a lato. Io rientro in casa e chiudo la finestra. Mi siedo ad un divano e viene vicino a me una donna che dice "Oggi è venerdì 13" e allora penso tra me e me che potrebbe arrivare l'assassino del film omonimo. La musica si sentiva di sottofondo e, in una culla vicino al divano la donna vede un fallo grandissimo che si erge da sotto il vestitino del bambino. Lo tocca e lo muove come una leva, in tal modo esce da sotto la cuffietta del neonato una enorme testa di pescecane. La donna urla all'impazzata e anziché fuggire tiene in mano il fallo e il pescecane cerca di mangiarla. Mi sono svewgliato alle sette in punto. Non ho altri riferimenti.

giovedì 29 ottobre 2009

Le tre sorelle

stanotte ho avuto freddo anche se ero sotto il piumone. Mi sono svegliato alle due pensando che fosse mattina ma mi sono rimesso e dormire, non ricordo nulla del sogno che stavo facendo ma mi ha svegliato per cui credo fossi in preda di un piccolo attacco d'ansia. Il sogno seguente parlava invece di me che avevo in braccio un gattino bianco molto piccolo e che trattavo come un bambino. Stava quieto fra le mie braccia: andavamo in giro nella Città Immaginaria e chiudevo un cancello, dopo essere stato a fare una visita in certi luoghi sotterranei. Ricordo che, chiudendo il cancello, sempre con in braccio il gattino, mi sono voltato e sono andato per attraversare la stradina che consuceva a casa mia. La casa era quella di un sogno di qualche anno fa e non ci sono più stato. Nel sogno ero consapevole di questo. Prendo le chiavi in tasca e faccio per aprire. Il gatto però, mentre stavo attraversando fa i capricci e vuole scendere ma io vedo da lontano un cane bianco sul marciapiede e trattengo con me l'animale. alla fine lo lascio andare nel giardino della casa. Le chiavi non aprono il portone ma mi accorgo che non è chiuso a chiave ma tenuto da una forte calamita. Lo apro e penso che avranno messo la calamita per risparmiare su una nuova serratura. Una volta entrato in casa mi accorgo che ognuna delle tre stanze di questa è occupata da qualcun altro e trovo tre sorelle, vestite di bianco, in cucina. Al che ne riconosco un paio come mie amiche e faccio per arrabbiarmi moltissimo con loro perché si sono appropriate della mia casa che avevo lasciato con la speranza di ritornarci. Cerco di urlare, come in genere mi capiterebbe se fossi arrabbiato sul serio, ma non ci riesco a faccio invece la figura di quello che dice parole grosse molto calmo. Le tre sorelle invece si impauriscono moltissimo e si chiudono ciascuna nella loro stanza. Le mie parole hanno attratto qualcuno che vuole entrare nella casa. Mi trovo sul corridoio, è buio e senza luce. Mi sveglio e mi fa male l'occhio sinistro e ho la vescica piena. L'altro giorno ho discusso con Almar sul mio concetto di figlio, o comunque sull'avere figli. Inoltre ieri ho visto su Facebook la fotografia di un gattino di Gegè e mi sembrava che ci tenesse molto e che fosse triste perché era lontano da lei.

sabato 24 ottobre 2009

Rubinetti che perdono

Mai andare a letto con la maglietta sotto i pigiama e il piumone (per di più in due): il calore è eccessivo e non ho fatto altro che svegliarmi e cambiare posizione cercando la frescura. Forse era più semplice togliermi la maglietta ma avevo sonno. Ho fatto alcuni sogni ma stamattina ho sognato alle otto meno dieci il seguente sogno: ero in visita in una casa di una persona abbastanza ricca e dovevo accudirla affinché fosse tutto a posto. Mi ero accorto però che, non appena ha iniziato a piovere, perdevano dei rubinetti dal soffitto e imputavo ciò ad una perdita tra i tubi e il soffitto. In più l'acqua entrava anche dalla finestra. Dopo che smise di piovere, arrivò il proprietario e feci presente questa cosa ma lui mi rimproverò andando a chiudere bene la finestra e i rubinetti. Ha ricominciato a piovere e difatti non è uscita più acqua.

mercoledì 21 ottobre 2009

Le due stelle

L'unico stralcio che ricordi del sogno di stanotte è un uomo che mi accompagna alla finestra della camera da letto di mio nonno materno e mi indica di guardare in alto dicendo di vedere due stelle vicine tra loro. Gli chiedo come mai ci siano stelle doppie e mi risponde che quelle sono stelle speciali: infatti le guardo e sono splendide, vicinissime tra loro e molto grandi. Forse sembrano luci di un'astronave. Poi mi sveglio. Fa molto freddo. Ieri sera ho visto una stella in cielo e mi sono domandato come mai non vedo così spesso le stelle.inoltre ho pensato a casa di mio nonno materno dove dormivo sempre nella camera da letto quando ero piccolo.

Mi chiamo Monico

Mi trovo sul mio letto a castello ma la camera è un'altra e c'è un altro letto con dentro un ragazzo che dorme. Mi muovo ma il legno del mio letto fa rumore e quello si sveglia ed esclama: "Chi sei?" ed io mi scuso per il rumore e mi preparo per scendere. Poi sento tanti ragazzini che salgono sul mio letto e scendono dall'altra parte. Guardo sotto il materasso e noto che c'è un sacco di roba tra cui le chiavi della macchina. Mentre me ne vado chiedo a quel ragazzo come si chiama e mi risponde: "Monico", cioè il maschile di Monica. Non eccepisco e mi sveglio col
suono della sveglia.