Unico sogno dopo l'abbuffata natalizia dalla suocera di mio fratello ed essermi svegliato per l'arsura del troppo sale nell'impepata di cozze. Sono andato a fare pipì poi tornato a dormire. Stamattina non volevo proprio svegliarmi. Verso le otto ho fatto il seguente sogno: ero nel mio letto e sentivo i piccioni tubare fuori al davanzale. Così scendo dalle scalette del letto e vado a spaventarli di modo che se ne volassero via. Alla finestra non c'era la serranda ma le persiane come nella casa precedente. I piccioni quindi di trovavano come bloccati tra le due persiane e avevano fatto una montagna di feci, guano e quant'altro. Vedo che fuori piove. Se ne volano via anche perché si avvicina un signore vestito come un avvocato. Mi accorgo che c'è il davanzale, come un balcone. Mi chiede se può entrare perché si sta bagnando ma io non voglio farlo entrare in camera e quindi gli faccio segno di andare nella stanza attigua, in cucina (ma in realtà c'è il bagno) per farlo entrare da lì. Mentre vado nella stanza attigua vedo che esce da una porta un signore alto e bello, con la barba curata e vestito di pelle nera. Mi dice "Non farlo entrare! Ci penso io, tu va' di là!" e me ne torno a letto. Mi sono svegliato alle nove con la sveglia e difficilmente mi sono alzato per andare a trovare la mamma di Antonio ricoverata in ospedale.
venerdì 25 dicembre 2009
giovedì 24 dicembre 2009
Viper!
Tre sogni di cui il primo e il terzo collegati tra loro. Ho dormito benissimo stanotte e stamattina non riuscivo proprio ad alzarmi tanto ero rilassato. Nel primo sogno guardavo al di fuori tre agenti segreti che erano capitati in una casa che aveva il pavimento trasparente con dentro dell'acqua. Stavano inseguendo una donna aliena la quale inizialmente li aveva fatti cadere sotto il pavimento di vetro ed erano riemersi cercando di bloccarla. Dei tre agenti segreti uno era donna e l'altro era Nick Fury dello S.H.I.E.L.D., il terzo non lo ricordo ma non ero io. Io me ne stavo dietro una parete (anche questa di vetro) e guardavo. Ad un certo punto l'aliena crea una specie di bolla di vetro-plastica che blocca i tre, la donna agente segreto si distacca e l'aliena ne crea un'altra e così via fino a riempire la stanza. Poi si avvicina alla donna agente segreto e le sputa addosso: in tal modo la donna agente segreto sviene e si gonfia tutta in viso assumento una smorfia mostruosa e sviene. A quel punto cambio sogno. Il secondo sogno mi vede su un vagone del treno. Tutto qui. Nel terzo sogno invece ci ritroviamo sul palco del Teatro dell'Opera di Roma (il palco più in alto) io e i tre agenti segreti. Uno di loro mi chiede di cercare di sapere il più possibile sull'aliena. Entra l'aliena ed ho un po' di paura: il suo volto è pauroso, ha un ghigno malvagio, tutta bianca e nuda, sembra la Sith della Guerra dei Cloni cartone animato di Guerre Stellari che ho visto a cena. Poi invece ci parlo calmo ed ella mi risponde che la sua famiglia è di un paesino vicino e il padre faceva il macellaio. Iniziamo a parlare e intanto mi accorgo che siamo tutti nudi e che ci dobvbiamo vestire per andare a cena. Mentre mi vesto mi sveglio. Poi suona la sveglia. Oltre che il riferimento al cartone animato, mi sembra di aver visto ieri sera una foto in Internet di una parte del corpo abnorme che qualcuno aveva. Inoltre il padre di Almar fa il macellaio.
mercoledì 23 dicembre 2009
In volo con Superman
Dunque, ero un supereroe in borghese e passeggiavo per la via di Torrevecchia, a Roma ma era tutta disastrata. ero con un altro supereroe che diceva di essere Superman. Un passante ci mostra che a un chilometro di distanza c'era una strana luce verde e che era in atto qualcosa di sotterraneo molto misterioso. Io inizio a correre per librarmi in volo e lo stesso fa il mio amico, trasformandosi in Superman veramente. Prendo il volo e la sensazione era come vera, anzi accelero in alto e mi sembra di volare per davvero, aumentando la velocità. Vado fra le nuvole e uso i miei raggi X per guardare sottoterra ma ci sono solo tubi e cavi. Da lontano vedo avvicinarsi una nuvola verde che nasconde una cupola. Nei miei pensieri si fa strada il problema che siamo due supereroi che volano contemporanemante con gli stessi poteri e mi chiedo se non sia il caso di occuparci di due problemi separati. Mi sveglio senza ansia ma con una gran fatica.
mercoledì 9 dicembre 2009
La scomparsa della luna
Sono all'interno di una casa sul mare, è notte e c'è una grande vetrata. Molta gente attorno, sembra una festa ma io sono sul letto che cerco di dormire, nudo. Guardo al di fuori il cielo scuro e la grande luna piena e mi abbandono alla contemplazione. Improvvisamente la luna tremola, inizia ad offuscarsi e poi scompare. Io mi stupisco e cerco qualcuno a cui dirlo. Poi essa riappare più in basso ma continua a tremolare e scompare di nuovo. A quel punto la gente all'interno della casa esce in spiaggia a vedere il fenomeno e mi rendo conto che non era la mia immaginazione anzi la situazione è seria. La luna riappare in un altro punto del cielo e inizia a tremolare di nuovo. Mi alzo e mi avvolgo con il lenzuolo, non tanto perché mi vergogno quanto perché penso che fuori faccia fresco. Esco e sento al sabbia sotto i piedi. Mi sveglio. Sogno lucido con colori e sensazioni vivissime, la luna sembrava vera. Non riconosco nessuno dei presenti nel sogno, né la casa ma il mare mi sembra il tratto di Ostia dove ci recammo questa estate mia sorella, Almare ed io.
lunedì 30 novembre 2009
Il mondo di fuori
In questi ultimi tre giorni ho fatto tantissimi sogni, a colori, vividi e intervallati da sonno, escluso stanotte in cui ricordo solo la presenza di mia nipote che non vuole andare a scuols a emia cognata che mi parla (cosa successa realmente). Nei due giorni precedenti ci sono due sogni degni di nota. Nel primo mi trovo nella Città Immaginaria e salgo su un treno in cui capito accanto ad un bel ragazzo e questo ci prova con me. Io faccio finta di assecondarlo e scappo. Poi mi guardo attorno ma mi perdo nelle vie e nella folla. Nel secondo sogno invece mi trovo su un treno diverso, silenzioso, che sta passando lungo un'isola molto grande. So che all'arrivo del treno mi troverò ad uscire fuori dall'isola e a passare di nuovo nella Città Immaginaria. Questo posto infatti è fuori la Città e ne approfitto per guardare il panorama. La visuale è fantastica, enorme: intere valli e monti e costruzioni mai viste prima tutte fatte di lava e roccia. Addirittura ammiro le architetture di un palazzo gigantesco in cui riesco a vedere i pori dei muri dovuti al magma essiccato. Sembra antichissimo ma di migliaia di anni o forse più. Non c'è nessuno sul treno. Io vorrei rimanere ma mi sento spinto ad andarmene. Non posso uscire fuori dal treno né abbassare i finestrini. Solo silenzio. Il treno arriva alla fermata finale e mi sveglio. Non riescoa ricordare però il momento in cui ci sono salito sopra ma so che doveva essere avvenuto anche il viaggio di andata nel sogno precedente. Purtroppo recentemente non riesco a ricordare bene i miei sogni e so di averli fatti.
venerdì 20 novembre 2009
Il pianto della bambina
Stanotte ho dormito profondamente e mi sono svegliato solo una volta accorgendomi che ero faccia a faccia con il viso di Almar. Poi mi sono addormentato di nuovo ma ricordo la fine di un lungo sogno in cui avevo un negozio, non ricordo di cosa ma credo di ferramenta. Nel sogno, un altro negozio doveva fare un'inaugurazione ed era accanto al mio, in una salita, una ventina di metri. La città aveva i negozi come quelle città dei primi anni Trenta, di legno senza saracinesche. Mi stavo preparando per andare e ho chiuso la porta del mio negozio ed ho incontrato una conoscente che portava un passeggino con una mabina dentro mai vista prima ma che nel sogno conoscevo. Ci accompagnava anche un'altra ragazza esile sulla ventina, rimasta in silenzio tutto il tempo. Mentre iniziamo ad andare noto che la bambina ha attorno al collo cinque o sei collane tutte colorate e con perle blu e inizia a piangere forte con un verso agghiacciante, un po' come Gollum del film Il Signore degli Anelli. Faccio alla mamma: "Perché piange?" e questa risponde che aveva perso una collana. Io la guardo ma non vedo che ne ha persa nessuna e, mentre camminiamo, inizio a ridere. La bambina mi guarda stupita e smette di frignare ma, mentre l'altra ragazza le sistema il vestito, mi accorgo che una collana è veramente caduta e si era nascosta tra le pieghe del vestitino. La bambina vede che ho capito e ricomincia il suo strano pianto. Intanto noto che sul roseo viso della bambina ci sono sottopelle grosse vene nerastre che si accentuano ogni volta che piange, le stesse compaiono anche sulle braccia. All'improvviso la sveglia, come una mannaia. Mi sveglio senza ansia ma un po' spaventato.
giovedì 12 novembre 2009
Pioggia, autobus e alieni
Due notti fa ho fatto questo sogno: ero in una cittadina e pioveva o, almeno, aveva piovuto e c'era moltissima acqua per le strade. Sembrava Napoli ma era la Città Immaginaria di cui sogno spesso. Camnminavo sapendo di essere in alto come posizione e la stradina si snodava attraverso alcuni vicoli. Sapevo che dovevo arrivare ad un incrocio e poi scendere. Mentre cammino c'era, in mezzo alla strada, un tavolo dove si era accomodata mia madre e altre amiche sue per prendere un tè. La tovaglia era apparecchiata però come se fosse un'osteria. Mi salutano e io faccio loro "Sta arrivando l'autobus, mamma, spostatevi." e loro si alzano, spostano il tavolo tutte insieme e l'autobus inizia a passare ma il vicolo è stretto e quindi loro entrano nel bar con tutto il tavolo e io decido di svoltare a destra verso la via in discesa. Ad un certo punto, mentre l'autobus passa, fa avanzare tutta l'acqua che era nelle pozzanghere del vicolo, come se l'acqua dovesse per forza essere trascinata via perché l'autobus era grande esattamente la stessa dimensione della stradina, provocando una immensa cascata di acqua che si riversa tutta nella via in discesa, portando via con sé anche l'acua rimasta su quella strada. A me sembra una cosa buffa e inizio a ridere a crepapelle per l'accaduto. Per terra l'asfalto è addirittura andato via con l'acqua e rimane la terra viva con delle buche ma di acqua nessuna traccia. Esce il sole, io scendo per la discesa e continuo a ridere. Mi sveglio ridendo ma, dopo un po', devo andare in bagno a fare pipì. Invece stanotte ho fatto tre sogni, di cui ricordo il primo e il terzo. In queste due notti ho dormito a Palermo. Il primo sogno mi vede guidare di notte con una macchina su una strada abbastanza trafficata: stavo tornando verso casa e la strada era leggermente in discesa: era bagnata per terra dell'umidità notturna. Mi accorgo che l'auto distante centro metri davanti a me, viene sollevata da terra e sbattura per terra da una serie di luci sopra di essa. All'inizio mi sembrano dei lampioni ma poi vedo che è un disco volante come quello in Incontri ravvicinati del Terzo Tipo, il film. Allora cerco di rallentare ma la strada è in discesa e la mia auto non si ferma. Penso che il disco volante ha lasciato deliberatamente andare la macchina prima di me perché mi sta cercando e difatti mi passa sopra e prende la mia sollevandola da terra. Mi sento sollevare e cerco di scappare: l'automobile si è trasformata in una casa ma si muove tutta, un po' come nel libro Il numero della Bestia e mi sveglio. Mi prende una paura folle e penso che in camera mia ci sia un alieno grigio ai piedi del letto. Stringo forte gli occhi e mi batte il cuore. Poi mi calmo e accendo la luce ma non c'è nessuno. Faccio fatica ad addormentarmi e continuo ad avere paura; sogno qualcosa che ora non ricordo poi mi risveglio. Allora eseguo il terzo sogno di cui ricordo la fine, terminata alle sette in punto con il suono del cellulare che mi sveglia definitivamente. Nel sogno sono ad una fila in un negozio che assomiglia allo store del Beaubourg di Parigi e invece vende cose da mangiare. Capito accanto ad un ragazzo della mia età che si avvicina e mi tocca tutto. Io non capisco perché e mi discosto. Prendo da mangiare e mi siedo, del ragazzo nessuna traccia. Mangio erba di campo verde scuro e bevo una salsa cremosa. Tutto qui.
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