Andato a letto bene ieri notte ma svegliato verso le tre con un'arsura terribile. Siamo stati a cena con Almar al cinese a piazza Ippolito Nievo. E' successo un fatto curioso: una donna anziana, mentre usciva per andare a pagare, passa vicino al nostro tavolo e mi guarda e inizia a parlare della sua artrosi alla spalla, con dovizia di precisazioni riguardo dolori e movimenti delle mani. Gli rispondo qualcosa di alcuni interventi di cartilagine e alla fine ci saluta e se ne va come fossimo amici da anni ed anni. Mentre paga, la cassiera fa cadere per terra un posacenere di metallo che le va a finire su un piede, con grande confusione tra rumori di piatti e astanti. Insomma, non so se è stato per i tanti disegni nel ristorante, per i gatti giapponesi visti sul menu giapponese ma mi sono svegliato alle tre proprio mentre stavo sognando di assistere ad un nuovo film che parlava di gatti. Su un tetto in cui c'era una lunga cancellata che finiva con lance appuntite, una serie di gatti - tutti uguali - cadevano uno dopo l'altro su queste punte, con grande musica tipo fanfara e luci gialle come in un cartone animato orientale. I gatti stavano diventando davvero tanti e, sempre tutti uguali, cadevano ridendo sulla lancia acuminata e poi si divincolavano col ventre sporco di sangue cadendo dal tetto. Senza fine. Mi sa che mi sono scegliato pure per la noia di questa visione. Vado a bere e al bagno. Poi non riesco a prendere sonno, visto che Almar è bollente. In più il letto abbisogna di un nuovo materasso, per cui prendo sonno verso le cinque. Così, sogno di essere in Sudafrica, appena arrivato in un centro congressi dove dovrei presentare un mio libro. E' notte fonda e non vedo nessuno: il centro è chiuso e ho dimenticato come si arriva in albergo. Per cui sono terrorizzato su dove passerò la notte. Mentre me ne ritorno verso quella che dovrebbe essere una strada statale che costeggia bei palazzi con giardino mi chiama un ragazzo che riconosco essere un tale che ho visto nel centro congressi poco prima, all'interno delle porte a vetro. Gli dico che non so dove si trovi il mio albergo e lui mi risponde che è italiano, che lavora da molto tempo in Sudafrica e che mi avrebbe accompagnato volentieri in macchina ma che doveva passare da casa. Così oltrepassiamo le siepi e ci dirigiamo verso una serie di villette, dove egli entra in casa e mi fa accomodare. La casa è molto spartana e i suoi coinquilini stanno dando una festa ma senza musica. Molto noioso, tutti americani e per di più scalzi con i piedi sporchi di verde. Penso allora che dovevano aver camminato sull'erba attorno alla casa. Io e il tizio usciamo di casa, lui va avanti e scende una stradina in discesa col tapis-roulant. Io lo seguo ma sbaglio stradina e in pochi attimi ci separiamo. sono disperato, mi sveglio col suono della sveglia. Sono le sette in punto e non c'è molta luce; Almar dorme della grossa. Riferimenti onirici coscenti: per i gatti ricordo che ieri ho visto una mostra al Macro di testaccio sulla nuova arte del'avanguardia americana. Ad Almar è piaciuta ma a me non tanto. Un quadro di questi rappresentava quelle serialità di disegni orientali, i Mandala, molto colorati e tutti uguali ma non mi sovviene il soggetto. Per il secondo sogno l'unico riferimento che ora posso rappresentarmi riguarda stamattina: la mia collega mi dice che nel film 2012 si salavno approdando in Sudafrica ma non è possibile perché il sogno è di stanotte. Che strano. Ci sarà qualcos'altro...
lunedì 4 gennaio 2010
martedì 29 dicembre 2009
Brividi ansiosi
Stanotte mi sono svegliato per due volte: alle tre e alle cinque con un forte stato d'ansia e brividi di freddo misti a vampate di calore. Non so se ho avuto un po' di febbre ma non credo, anche ora che sto scrivendo ho brividi ma il tempo è inclemente e piove. Verso le tre mi sono svegliato ahche per un sogno all'apparenza normale ma è da quel momento che ho avuto questo stato ansioso. Ero stato ad alloggiare una notte in un motel lungo una strada, cioè le porte delle camere davano sulla strada ed ero uscito lasciando la valigia in stanza. Dopo esseres stato in un posto per lavoro torno in albergo per prendere la valigia ma non vado nella stanza perché penso di non avere la chiave e la valigia non doveva esserci più perché la cameriera l'aveva sicuramente portata alla hall. Così vado alla hall gestita da una famiglia e la chiedo indietro. Mi dicono che devo pagare 200 euro. Io mi arrabbio moltissimo da quel sopruso e protesto dicendo che sono stato fuori solo poco tempo e che ho dormito lì per lavoro. Gli albergatori si convincono e mi ridanno indietro la valigia ma sono comunque inquieto. Dopo essermi svegliato sono rimasto parecchio senza dormire, avevo anche la mano sinistra addormentata e non repiravo bene. Mi sono addormentato di nuovo e ho fatto questo sogno: ero a fare la fila ad un self-service per il pranzo, all'università di Urbino. Toccava a me e mi attardo a capire come entrare nella cucina per prendere il vassosio e a scegliere cosa mangiare. Prendo delle patate arrosto, la carne e un po' di pasta. Il vassoio è colmo ed esco. Mi dicono che devo sedermi in una piazza da qualsiasi parte voglio perché non hanno i tavoli. Scelgo così delle roccie che danno in un giardino. dietro di me ci sono alcuni ragazzi, degli studenti. Mi accorgo di due cose: ho un biglietto sul vassoio firmato da una ragazza, una dottoressa, scritto con inchiostro di china nero che allude ad un appuntamento medico e poi che sono nudo dalla cintola in su. Mentre mi appresto a salire sulle rocce per mangiare con grande difficoltà per non far cadere tutto dal vassoio, do le spalle ai ragazzi che mi dicono se soffro di allergie. dico di no ma mi accorgo che ho le braccia con i ponfi caratteristici dell'allergia. Inoltre sulla schiena avevo un fungo che sta scomparendo. Mentre mi sistemo il vassoio sulle gambe, i ragazzi se ne vanno enio inizio a mangiare. Mi sveglio, poi dormo ancora un po' ma senza ulteriori sogni. Mi alzo alle sette prima che la sveglia abbia suonato.
venerdì 25 dicembre 2009
Piccioni
Unico sogno dopo l'abbuffata natalizia dalla suocera di mio fratello ed essermi svegliato per l'arsura del troppo sale nell'impepata di cozze. Sono andato a fare pipì poi tornato a dormire. Stamattina non volevo proprio svegliarmi. Verso le otto ho fatto il seguente sogno: ero nel mio letto e sentivo i piccioni tubare fuori al davanzale. Così scendo dalle scalette del letto e vado a spaventarli di modo che se ne volassero via. Alla finestra non c'era la serranda ma le persiane come nella casa precedente. I piccioni quindi di trovavano come bloccati tra le due persiane e avevano fatto una montagna di feci, guano e quant'altro. Vedo che fuori piove. Se ne volano via anche perché si avvicina un signore vestito come un avvocato. Mi accorgo che c'è il davanzale, come un balcone. Mi chiede se può entrare perché si sta bagnando ma io non voglio farlo entrare in camera e quindi gli faccio segno di andare nella stanza attigua, in cucina (ma in realtà c'è il bagno) per farlo entrare da lì. Mentre vado nella stanza attigua vedo che esce da una porta un signore alto e bello, con la barba curata e vestito di pelle nera. Mi dice "Non farlo entrare! Ci penso io, tu va' di là!" e me ne torno a letto. Mi sono svegliato alle nove con la sveglia e difficilmente mi sono alzato per andare a trovare la mamma di Antonio ricoverata in ospedale.
giovedì 24 dicembre 2009
Viper!
Tre sogni di cui il primo e il terzo collegati tra loro. Ho dormito benissimo stanotte e stamattina non riuscivo proprio ad alzarmi tanto ero rilassato. Nel primo sogno guardavo al di fuori tre agenti segreti che erano capitati in una casa che aveva il pavimento trasparente con dentro dell'acqua. Stavano inseguendo una donna aliena la quale inizialmente li aveva fatti cadere sotto il pavimento di vetro ed erano riemersi cercando di bloccarla. Dei tre agenti segreti uno era donna e l'altro era Nick Fury dello S.H.I.E.L.D., il terzo non lo ricordo ma non ero io. Io me ne stavo dietro una parete (anche questa di vetro) e guardavo. Ad un certo punto l'aliena crea una specie di bolla di vetro-plastica che blocca i tre, la donna agente segreto si distacca e l'aliena ne crea un'altra e così via fino a riempire la stanza. Poi si avvicina alla donna agente segreto e le sputa addosso: in tal modo la donna agente segreto sviene e si gonfia tutta in viso assumento una smorfia mostruosa e sviene. A quel punto cambio sogno. Il secondo sogno mi vede su un vagone del treno. Tutto qui. Nel terzo sogno invece ci ritroviamo sul palco del Teatro dell'Opera di Roma (il palco più in alto) io e i tre agenti segreti. Uno di loro mi chiede di cercare di sapere il più possibile sull'aliena. Entra l'aliena ed ho un po' di paura: il suo volto è pauroso, ha un ghigno malvagio, tutta bianca e nuda, sembra la Sith della Guerra dei Cloni cartone animato di Guerre Stellari che ho visto a cena. Poi invece ci parlo calmo ed ella mi risponde che la sua famiglia è di un paesino vicino e il padre faceva il macellaio. Iniziamo a parlare e intanto mi accorgo che siamo tutti nudi e che ci dobvbiamo vestire per andare a cena. Mentre mi vesto mi sveglio. Poi suona la sveglia. Oltre che il riferimento al cartone animato, mi sembra di aver visto ieri sera una foto in Internet di una parte del corpo abnorme che qualcuno aveva. Inoltre il padre di Almar fa il macellaio.
mercoledì 23 dicembre 2009
In volo con Superman
Dunque, ero un supereroe in borghese e passeggiavo per la via di Torrevecchia, a Roma ma era tutta disastrata. ero con un altro supereroe che diceva di essere Superman. Un passante ci mostra che a un chilometro di distanza c'era una strana luce verde e che era in atto qualcosa di sotterraneo molto misterioso. Io inizio a correre per librarmi in volo e lo stesso fa il mio amico, trasformandosi in Superman veramente. Prendo il volo e la sensazione era come vera, anzi accelero in alto e mi sembra di volare per davvero, aumentando la velocità. Vado fra le nuvole e uso i miei raggi X per guardare sottoterra ma ci sono solo tubi e cavi. Da lontano vedo avvicinarsi una nuvola verde che nasconde una cupola. Nei miei pensieri si fa strada il problema che siamo due supereroi che volano contemporanemante con gli stessi poteri e mi chiedo se non sia il caso di occuparci di due problemi separati. Mi sveglio senza ansia ma con una gran fatica.
mercoledì 9 dicembre 2009
La scomparsa della luna
Sono all'interno di una casa sul mare, è notte e c'è una grande vetrata. Molta gente attorno, sembra una festa ma io sono sul letto che cerco di dormire, nudo. Guardo al di fuori il cielo scuro e la grande luna piena e mi abbandono alla contemplazione. Improvvisamente la luna tremola, inizia ad offuscarsi e poi scompare. Io mi stupisco e cerco qualcuno a cui dirlo. Poi essa riappare più in basso ma continua a tremolare e scompare di nuovo. A quel punto la gente all'interno della casa esce in spiaggia a vedere il fenomeno e mi rendo conto che non era la mia immaginazione anzi la situazione è seria. La luna riappare in un altro punto del cielo e inizia a tremolare di nuovo. Mi alzo e mi avvolgo con il lenzuolo, non tanto perché mi vergogno quanto perché penso che fuori faccia fresco. Esco e sento al sabbia sotto i piedi. Mi sveglio. Sogno lucido con colori e sensazioni vivissime, la luna sembrava vera. Non riconosco nessuno dei presenti nel sogno, né la casa ma il mare mi sembra il tratto di Ostia dove ci recammo questa estate mia sorella, Almare ed io.
lunedì 30 novembre 2009
Il mondo di fuori
In questi ultimi tre giorni ho fatto tantissimi sogni, a colori, vividi e intervallati da sonno, escluso stanotte in cui ricordo solo la presenza di mia nipote che non vuole andare a scuols a emia cognata che mi parla (cosa successa realmente). Nei due giorni precedenti ci sono due sogni degni di nota. Nel primo mi trovo nella Città Immaginaria e salgo su un treno in cui capito accanto ad un bel ragazzo e questo ci prova con me. Io faccio finta di assecondarlo e scappo. Poi mi guardo attorno ma mi perdo nelle vie e nella folla. Nel secondo sogno invece mi trovo su un treno diverso, silenzioso, che sta passando lungo un'isola molto grande. So che all'arrivo del treno mi troverò ad uscire fuori dall'isola e a passare di nuovo nella Città Immaginaria. Questo posto infatti è fuori la Città e ne approfitto per guardare il panorama. La visuale è fantastica, enorme: intere valli e monti e costruzioni mai viste prima tutte fatte di lava e roccia. Addirittura ammiro le architetture di un palazzo gigantesco in cui riesco a vedere i pori dei muri dovuti al magma essiccato. Sembra antichissimo ma di migliaia di anni o forse più. Non c'è nessuno sul treno. Io vorrei rimanere ma mi sento spinto ad andarmene. Non posso uscire fuori dal treno né abbassare i finestrini. Solo silenzio. Il treno arriva alla fermata finale e mi sveglio. Non riescoa ricordare però il momento in cui ci sono salito sopra ma so che doveva essere avvenuto anche il viaggio di andata nel sogno precedente. Purtroppo recentemente non riesco a ricordare bene i miei sogni e so di averli fatti.
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