lunedì 27 settembre 2010

Il letto di fiori e la camera sbagliata

Sono due giorni che ho il medesimo tema nei miei sogni: io che studio come universitario in una città estera, presumibilmente francese o tedesca. Il mio gruppo ha delle uniformi chiare, siamo tutti grandi ma giovani dentro. Nel sogno di sabato notte (dopo un venerdì con uno stato d'ansia pauroso, con la testa fischiante e la tachicardia, dovuto al fatto che avevo viaggiato e lavorato per 18 ore di fila) ho una camera che mi ricorda quella di una mia zia centenaria che abitava dai miei nonni paterni. Nel sogno mia madre faceva la cameriera e avevo dato disposizione che mi conservasse dei fiori. Siccome sapevo che era il mio ultimo giorno di permanenza avevo raccolto dei piccoli fiori bianchi. Arrivato nella mia stanza vedo che erano anche quelli stati disposti sul comodino accanto al letto ma con la particolarità che anche sul letto, dentro di esso, e in tutta la camera (compreso il comodino e il tavolo) c'erano dei fiori. questi sbucavano dai mobili e in particolare sul cuscino c'era un vaso traspèarente pieno d'acqua con altri fiori dentro). Ora mi viene in mente che il letto assomigliava molto al letto di mia madre, la quale la settimana scorsa non stava molto bene e sono andato a visitarla molto spesso. Il sogno di stanotte invece mi vede sempre studente in un'altra città e stavolta siamo in tre ad avere gli appartamenti. Io vado in quello che credo essere il mio ma mi accorgo che il vestiario e le cose non sono le mie nella stanza e noto che la porta del bagno è chiusa. Mi accorgo allora di aver sbagliato camera ed esco ma uscendo incontro il ragazzo che l'abitava e gli dico che mi ero sbagliato ma mi rimane un dubbio: chi c'era nel suo bagno? Mi sono svegliato alle cinque e mezzo come nei giorni scorsi ma senza stati di ansia. Almar non aveva dormito: ha la febbre. Elementi razionali: in questi giorni sto prendendo 20 gocce di mellissa e biancospino. Mia madre sta meglio ma è ancora debole.

lunedì 20 settembre 2010

Reversed poets/1

נאָכמאַך פון פרייד
וואו די ביימער נאָךמער זענען אַבאַנדאַנד אין די אָוונטווי ינדאַלאַנטהאט פאַרשווונדן די לעצטע שריט איר נעמעןאַז אויס ווען די בלוםליימז און ינסיסץ אויף זייַן גורל.איין סיבה פֿאַר געפילן,דערפאַרונג שטילקייַט אין דיין לעבן.נאָך פּאַסירונג צו מיר ריווילזמירראָרעד צייַט. פלייסטווי טויט, שיינקייט איצטפלאַשינג אין אנדערע פנימער.איך פאַרפאַלן אַלץ אומשולדיקאַפֿילו אין דעם פּאָזיציע, סערווייווינגצו נאָכמאַכן די פרייד.

Imitazione alla gioia

Dove gli alberi ancora
abbandonata più fanno la sera,
come indolente
è svanito l'ultimo tuo passo
che appare appena il fiore
sui tigli e insiste alla sua sorte.

Una ragione cerchi agli affetti,
provi il silenzio nella tua vita.

Altra ventura a me rivela
il tempo specchiato. Addolora
come la morte, bellezza ormai
in altri volti fulminea.
Perduto ho ogni cosa innocente,
anche in questa voce, superstite
a imitare la gioia.
[S. Quasimodo]

Fotocopie

Il nutrito numero di sogni che faccio di notte non ha purtroppo un alltrettanto numero di ricordi al mattino: credo di svegliarmi troppo in fretta. Del sogno di stanotte ricordo che mi trovavo nella mia Città Immaginaria e avevo appena fatto delle fotocopie e pagate in un centro servizi in una torre fatta di vetro. Le copie dovevano servire per documentare alcuni conteggi. Una volta per strada ho telefonato a mio cugino Angelo, col quale avevo un contenzioso - nel sogno - ed egli mi parlava al telefono dicendo che quelle copie non erano buone se sullo scontrino non compariva la data di emissione. Così, sono tornato indietro per verificare, visto che mi avevano fatto uno scontrino con la penna (o la matita). Poi, non ricordo null'altro. Proprio ieri ricordavo la mia divisione nella società con mio cugino, che ha segnato anche la frattura tra noi. Riflettevo sulla insanabile modalità di riavvicinamento e, anche nel sogno, ciò non è possibile: infatti la voce di mio cugino era dura, seria e non dava adito ad altre emozioni. L'ho trovata anche comprensiva per il fatto di darmi un'altra possibilità ma comunque ostile a tale riavvicinamento.

giovedì 16 settembre 2010

In aliter/2

يا حبي الحلو ،
أصغر حبة رمل ستجد ،
في قطرة ماء في الصحراء ،
في إطار أصغر حجر
البحث عن حبي.
"Tu, dolce amore mio,
nel più piccolo granello di sabbia lo troverai,
nella goccia d'acqua nel deserto,
sotto la più infima pietra
troverai il mio amore."

lunedì 13 settembre 2010

Il vulcano Pinatubo

Il meraviglioso sogno fatto stanotte è frutto di una discussione fra me e Almar tenuta ieri sera: siamo andati a trovare mia madre che aveva un'influenza intestinale e c'era anche mia sorella. Io dicevo che avevo un po' depressa mia sorella e Almar mi aveva confermato. Ho un bel rapporto con lei ma sento dentro di me di non essere capace di abbracciarla ad esempioe di non espandermi come vorrei. Lo stesso dicasi per altri membri della famiglia ma comunque sto facendo progressi. Nel sogno io avevo visto che c'era un vulcano attivo in Sudamerica su un sito Internet e avevo deciso di andarci perché mia sorella era in visita prorpio lì, nel tentativo di riportarla indietro. Così, concentrandomi come faceva Hiro Nakamura in Heroes, mi sono teletrasportato in Cile e vedevo chiaramente tuttla la penisola continentale (i due lati dell'oceano, le ande) e soprattutto il vulcano il quale, nel sogno, credevo essere il Pinatubo. In realtà esso era una specie di grande ciminiera fumante proprio in mezzo ad una strada che collgava Nordamerica e Sudamerica. Nel sogno mi chiedevo non tanto se il nome corrispondesse per il tubo costruito attorno al vulcano ma che motivo avevano gli abitanti ad erigere un comignolo in mattoni così gigantesco attorno ad esso. Ho fermato alcuni abitanti e gli ho chiesto cosa ne pensassero e loro mi risposero che alcuni di essi stavano partendo per un altro continente e che non avevano tempo di chiedersi altro in quanto l'esplosione sarebbe stata così violenta da spazzare via tutto il continente. Impaurito corsi a cercare mia sorella la quale era in macchina e mi diede appuntamento ad un parcheggio. Io avevo affittato un'automobile per portarla via in europa ma, sapendo questo particolare, pensai che ero stato stupido. Mia sorella mi disse che era pronta a partire ma che doveva solo comperare le sigarette e sarebbe tornata presto ed io ne approfittai per avvicinarmi al vulcano-ciminiera e guardarlo. Sentivo solo un grande ronzio provenire dal basso, talmente forte che mi spaventai e corsi al tabaccaio della cittadina a cercarla. Non la trovai e iniziai ad impensierirmi. Nel frattempo vedevo con la coda dell'occhio il fumo aumentare dal vulcano-ciminiera e mi affrettai. Mentre guidavo incrociai la macchina di mia sorella e le dissi che doveva lasciarla all'istante e che ce ne saremmo andati. Abbiamo preso un aereo nel nord del continente e ce ne siamo tornati in Italia. Mentre volavamo potevo vedere il vulcano gonfiarsi a dismisura e il mare mosso di un blu-grigio meraviglioso. Ieri sera il ronzio del frigorifero prima di andare a dormire mi ha dato fastidio. Inoltre due giorni fa ho letto che il servizio di rilevamento dei terremoti non darà più notizie su questi per non alimetare il panico nei lettori di Internet.

domenica 12 settembre 2010

Addendum: storia di un gatto

Il sogno fatto stanotte mi vede alle prese con un gattino. L'avevo accolto nella mia casa ma era molto vispo, così ho iniziato ad educarlo e quello faceva le cose che gli dicevo. Ad un certo punto l'ho chiamato ed è venuto da me e gli ho detto che era davvero un bravo gattino e anche molto educato e che gli volevo bene. Lui ha fatto un sorriso bellissimo (per un gatto) e mi ha fatto molta tenerezza. Sono tornato a fare le cose di tutti i giorni e il gatto è uscito di casa. Verso sera, visto che non tornava sono uscito per vedere dove fosse. Ricordo la via con poca luce, in un quartiere residenziale, sempre più buio ed in bianco e nero. Volto l'angolo ed un uomo grosso e sudaticcio mi viene incontro dicendomi se quel gatto che aveva trovato fosse mio. Avendogli risposto di sì mi dà in mano un quadretto nel quale aveva conficcato al mio gattino un serie di bastoncini da tutte le parti, paralizzandolo completamente con una espressione irreale. Ho preso il quadro e sono andato in fretta verso casa pensando che il gattino stesse soffrendo molto; aveva anche una matita conficcata nell'ano ed ho pensato di togliere prima quella. C'era anche un foglio nel quadruccio in cui erano spiegati i motivi di quella scelta, tra cui alcuni motivi sessuali. Rimasto colpito da quell'evento inizio a piangere e mi sveglio. Sarà perché forse ieri sera siamo andati a casa dei genitori di Almar dove hanno una gattina tanto buona di nome Lilli, nera e piuttosto anziana che mi fa tenerezza perché soffre anche di epilessia ma la violenza sugli animali mi colpisce molto e mi fa male. Avevo pensato anche appunto alla Lega antivivisezione per un istante vedendo un volantino ieri. Inoltre non c'erano cristalli accanto ma avevo cambiato cuscino.

Il dottore

La scorsa settimana a Parigi ho fatto numerosi sogni ma non rilevanti. Stanotte invece ne ho fatto uno che mi vedeva vivere nel sottosuolo, in una città in cui ci si muoveva in metro. Avendo supposto che ci potesse essere qualcos'altro sopra, mi metto in testa di fuggire ma vorrei avvertire mio fratello. Nel tentativo di avvertirlo però mi rendo conto di non avere tempo per farlo e scappo dirigendomi verso una porta gialla dove so che dall'altra parte posso finalmente raggiungere l'aria aperta. Mentre sto aprendo la porta e sento dietro di me la polizia che arriva per cercare di fermarmi, la porta si apre dall'interno e un ragazzo mi dice "Ah, finalmente è arrivato il dottore! Entri, presto!" e mi fa entrare scambiandomi ovviamente per il dottore che avevano chiamato. All'interno c'era una festa ma la che si era interrotta perché uno degli invitati si sentiva molto male. Allora penso che avrei visto il malato e l'avrei liquidato in pochi minuti. Mi metto un camice e dei guanti e vado dietro una tendina dove il malato, un signore sui sessanta, stava dormendo su una lettiga. Tutti gli altri invitati, ormai demoralizzati, mi sembrava stessero dormendo, uno solo di questi era vicino a me. Dico al signore: "Come posso aiutarla? Mi dica pure." e quello mi dice che sente un qualcosa di innaturale al braccio e me lo mostra: in effetti ha come una specie di protuberanza sull'avambraccio destro e la cosa mi turba. Dentro di me so che devo fuggire ma voglio aiutare il malato. Così chiamo faccio finta di chiamare al telefono un collega e dico alla persona accanto a me che la malattia del paziente è piuttosto grave e che non sono all'altezza ma che arriverà un mio collega a minuti perché si trova qui vicino. Allora tutti si svegliano e sono contenti, qualcuno inizia a mangiare e qualcun altro mette una musica. La festa sembra riprendere e tutti sono in attesa dell'arrivo del medico (ovviamente quello che avrebbe dovuto arrivare prima di me) ed io me ne vado verso un corridoio che so portare fuori. Elementi razionali: ho visto prima di andare a letto un video promozionale di Ikea in cui cento gatti sono in un negozio. Uno di questi mi ha colpito per la bellissima fotografia e per un gatto bianco che dormiva fra due guanciali, la stessa espressione del vecchio sessantenne malato e sulla lettiga. Inoltre oggi ho visto il sedicesimo capitolo della seconda serie di Fringe e nell'episodio una donna ha un tumore proprio sull'avambraccio destro. Molto strano...