Fino a qualche ora fa avevo in mente anche il primo di quattro sogni che ho fatto stanotte. Alle tre e mezzo, svegliato da Almar in bagno, avevo dormito benissimo e ne avevo fatto già due di cui quello che ricordo mi vede alle prese con un trasloco in una nuova casa, molto simile a quella della serie di pupazzi Sylvanian Families che mi piacciono tanto. La casa era piccolina e ci riservavano però il piano più alto al quale mancava il tetto. La casetta era tutta arredata e io faccio presente la cosa al padrone di casa il quale scompare e dopo un po' mi accorgo che aveva fatto costruire un tetto non completo. Da lontano sento i tuoni (in realtà ha piovuto stanotte) e temo che il tetto, non completo, faccia ovviamente entrare acqua. Lo dico ad Almar ma risponde che c'è un grande vetro sul tetto ed è per questo che non mi ero reso conto che fosse chiuso. Inizia a piovere e mi sento al sicuro dentro quella casetta piena di coniglietti ed animali parlanti in ogni piano. Sono entrato davvero nella casetta dei sogni! Mentre mi beo di quella sensazione, appunto, mi sveglio. Non riesco più a dormire ma non ho l'ansia. Tuttavia ho caldo, mi rigiro nel letto, mi muovo in indefiniti modi senza trovare pace; Almar torna dal bagno e dorme nuovamente come niente fosse. Allora mi alzo dopo circa mezz'ora e vado in cucina a prendere una ventina di gocce di melissa. Tornato a letto mi riaddormento dopo un'altra mezz'ora e sogno di essere tornato indietro nel tempo con la mia vecchia ragazza dell'epoca assieme ai miei e stiamo andando a sposarci. Io sono molto contento perché il matrimonio è laico e non religioso e, ad officiarlo, c'è Massimo Consoli, un attivista del movimento italiano GBLT di mia conoscenza, purtroppo morto. Mi rendo conto quindi che sono nel passato (tutto mi sembra altamente reale) e lo chiamo: è contento di rivedermi. C'è anche mio padre, anche lui morto. Sono tutti contenti ma io non trovo più la mia ragazza e capisco quindi che il matrimonio non si può fare. Vado in giro in quello che era il posto in cui avrebbero celebrato e mi ritrovo nella casetta della Sylvanian Families! Non c'è più nessuno. Mi sveglio senza ansia. Accendo il lumicino e vedo che sono ancora le quattro e quaranta. Dovrò svegliarmi alle sei circa per andare fuori Roma. Non sono stanco ma mi riaddormento dopo poco tempo e stavolta sogno di essere in un grande parco adibito a museo all'esterno. Sono consapevole di esserci già stato e di aver visto le opere esposte, mi sembra di stare in Italia e le opere sono olandesi: quadri, libri e sculture, solo che ci sono centinaia di ragazzi in visita e fanno un chiasso assordante. Hanno distrutto gran parte delle opere sposte non per cattiveria ma per ignoranza. Mentre vago fra i prati e le siepi so che ditro una di queste c'è una piccola opera esposta di stampo spinoziano: un quadruccio con una immaginetta originale del Filosofo, anch'essa distrutta. Allora la raccolgo e mi viene in mente di metterla nella mia borsa non per rubarla ma per preservarla. Arriva qualcuno (riconosco un filosofo visto in una foto) e mi adopero non per toglierla ma per risistemarla e restaurarla. La pongo sul piccolo cavalletto e cerco dei guati per non sporcarla. Vedo allora tre o quattro confezioni di guanti in lattice e cerco la mia taglia. Vicino a me si sono seduti tutti i ragazzi sul piazzale poiché si è fatto scuro e si preparano a dormire con i sacchi a pelo. Noto che proprio accanto al posto dove sto lavorando una coppia di giapponesi sta toccando i guanti. Allora gli propongo di usarli ma mi fanno capire che sono loro tutte le scatole ed io mi scuso e chiedo se posso almeno usare il paio di formato large. Mi dicono che sono piccoli per me con quel formato ed io attendo che mi diano quelli della taglia giusta poiché penso che i giapponesi, che sono abituati ad usare i guanti da sempre, ne sanno qualcosa. Mi sveglio con la sveglia. Ci sono alcuni elementi razionali nei sogni: il cavalletto ad esempio compare ieri pomeriggio da mia madre dove le dico che vorrei regalarlo a mia nipote per Natale, visto che penso abbia una predisposizione per la pittura; la presentazione del libro su tutte le opere di Spinoza che ho fatto una decina di giorni fa e il filosofo spinoziano che mi ha chiesto un paio di giorni fa di inserire sul blog un convegno a tema: siccome che il convegno c'è domani mi ero dimenticato di inserirlo. Inoltre ieri pomeriggio, a casa di mia madre, mia sorella mi ha fatto vedere un DVD che mio cugino A* le ha regalato e che contiene alcuni filmini degli anni Settanta di quando era piccola. Mentre li guardavo il mio cuore ha sobbalzato ma, per non far trasparire l'emozione, mi sono difeso dietro alla questione di come avesse fatto ad avere proprio mio cugino, col quale non mi parla più, uno di quei filmini - girato da me - in cui c'è mio nonno e mio nipote. Inoltre la casetta dei sogni precedenti aveva a che fare anche con la vecchia casa a Cala Gonone della famiglia di mio cugino e che compare nei filmini. Insomma stanotte, nei momenti in cui non dormivo, sicuramente per questo motivo e soprattutto per essere ritornato indietro violentemente a quando c'era mio padre, mio nonno, così lontani. Non so ma il regalo di mio cugino è sicuramente una bella cosa, ben fatto e ben confezionato ma sono sicuro che sapeva benissimo di provocare in me qualcosa. Lasciamo perdere questa questione adesso.
martedì 2 novembre 2010
lunedì 18 ottobre 2010
Notte insonne
E' un periodo che non viaggio molto ma quando viaggio mi stanco e sono molto stressato per cui non dormo. I problemi sono interiori. A Palermo, dove mi sono recato la settimana scorsa ho avuto problemi anche di pressione, credo però che siano relativi a stati di ansia. Nel sogno che ricordo, l'unico, mi trovo fuori casa di mio nonno paterno, in campagna e devo citofonare ad alcuni miei zii che abitavano al secondo piano della palazzina. Mio fratello arriva all'improvviso e mi ferma mentre sto per psuonare. Dice che mio cugino si è appena suicidato gettandosi dal tetto della casa, sul retro. Io rimango di sasso e gli dico se avesse chiamato la polizia. Risponde negativamente e dice che questa cosa è avvenuta tre giorni prima e che non ne devo parlare finché il corpo non sarà ritrovato. Inoltre racconta che qualcuno presumibilmente lo aveva visto mentre era con lui, sul tetto. Gli dico di non preoccuparsi e se ne va. Inizio a piangere perché la situazione è davvero triste: devo andare dai miei zii, cioè i genitori di mio cugino e fingere di non sapere deove si trovi e il pensiero di mentire mi atterrisce, inoltre il pensiero che forse mio fratello potrebbe essere accusato mi butta giù. Piango moltissimo e mi sveglio piangendo. Elementi razionali sono: la vicenda di questo periodo sulla morte dellaragazza di Avetrana, che forse devo aver visto in televisione; il telefilm Heroes in cui c'è un ragazza gettata da una finestra e muore e la sua amica corre il rischio di essere incolpata. Inoltre il pensiero, basilare, che non riesco a piangere in questo periodo: mi era venuto in mente la mattina stessa ed è ancora reale. Sono stato dalla mia dottoressa che mi ha prescritto alcune pasticche naturali calmanti che credo facciano il loro dovere. Continuo però ad essere triste dentro, per la situazione del lavoro.
mercoledì 29 settembre 2010
Nudo in ufficio
Sicuramente gravoso è il compito che mi porto dentro di ricordare i bei momenti con le mie due amatissime colleghe d'ufficio che sono state licenziate improvvisamente perché questo chiude. Domani è il loro ultimo giorno ed io non ci sarò poiché mi trovo a Teramo e vengo da Termoli. Stanotte, a Termoli, in un albergo sulle rive dell'Adriatico, con davanti i fuochi notturni delle piattaforme petrolifere (e non delle Tremiti, come pensavo), ho fatto un sogno lunghissimo. Tuttavia mi sono svegliato alle sei e mezzo e mi sono riaddormentato per un'altra mezz'ora continuandolo. All'inizio mi trovavo in banca con il direttore e una commessa molto bella e dalla pelle bianca, che somigliava ad una attrice di un serial, Heroes. Questa bionda mi circuisce per farmi aprire un conto ed io mi ritrovo sotto i suoi capelli e lei che tenta di palpeggiarmi. Io la bacio e la accarezzo tutta sentendo il suo profumo. Poi inizia a spogliarmi e mi ritrovo nudo. Così saliamo con l'ascensore su un piano alto di un ufficio dove c'era un letto e lei si sdraia accanto a me e inizia a toccarmi. So che è presto, tipo le sette e mezzo di mattina e all'improvviso entra molta gente di cui riconosco alcuni colleghi di Milano e in particolare una di questi con la quale fingiamo che sia la mia fidanzata. Lei non si scompone (né lo fa nessuno) del fatto che sono nudo ma inizio a sentire freddo e mi copro con uan coperta. Poi domando cosa ci fanno in ufficio così presto e mi rispondono che il direttore generale deve parlarci di alcuni riassetti. Egli parla di ristrutturazioni aziendali, io mi infilo i calzini e mi siedo come su un banco di scuola. Accanto a me però riconosco anche Almar che era lì per visitare il mio ufficio. Scherza con gli altri miei colleghi ma io non voglio che si conoscano perché mi piace avere la mia vita privata. Poi ci diamo appuntamento fuori e ce ne andiamo tutti. A questo punto mi sveglio ma, riaddormentandomi, sogno di essere in auto e di parlare con il collega di Napoli. Io sono ancora nudo e mi distraggo perché non riesco a vestirmi in macchina parlando al cellulare senza auricolare. Parlo parlo di lavoro e alla fine quello attacca ed io pure. Mi sveglio.
lunedì 27 settembre 2010
Il letto di fiori e la camera sbagliata
Sono due giorni che ho il medesimo tema nei miei sogni: io che studio come universitario in una città estera, presumibilmente francese o tedesca. Il mio gruppo ha delle uniformi chiare, siamo tutti grandi ma giovani dentro. Nel sogno di sabato notte (dopo un venerdì con uno stato d'ansia pauroso, con la testa fischiante e la tachicardia, dovuto al fatto che avevo viaggiato e lavorato per 18 ore di fila) ho una camera che mi ricorda quella di una mia zia centenaria che abitava dai miei nonni paterni. Nel sogno mia madre faceva la cameriera e avevo dato disposizione che mi conservasse dei fiori. Siccome sapevo che era il mio ultimo giorno di permanenza avevo raccolto dei piccoli fiori bianchi. Arrivato nella mia stanza vedo che erano anche quelli stati disposti sul comodino accanto al letto ma con la particolarità che anche sul letto, dentro di esso, e in tutta la camera (compreso il comodino e il tavolo) c'erano dei fiori. questi sbucavano dai mobili e in particolare sul cuscino c'era un vaso traspèarente pieno d'acqua con altri fiori dentro). Ora mi viene in mente che il letto assomigliava molto al letto di mia madre, la quale la settimana scorsa non stava molto bene e sono andato a visitarla molto spesso. Il sogno di stanotte invece mi vede sempre studente in un'altra città e stavolta siamo in tre ad avere gli appartamenti. Io vado in quello che credo essere il mio ma mi accorgo che il vestiario e le cose non sono le mie nella stanza e noto che la porta del bagno è chiusa. Mi accorgo allora di aver sbagliato camera ed esco ma uscendo incontro il ragazzo che l'abitava e gli dico che mi ero sbagliato ma mi rimane un dubbio: chi c'era nel suo bagno? Mi sono svegliato alle cinque e mezzo come nei giorni scorsi ma senza stati di ansia. Almar non aveva dormito: ha la febbre. Elementi razionali: in questi giorni sto prendendo 20 gocce di mellissa e biancospino. Mia madre sta meglio ma è ancora debole.
lunedì 20 settembre 2010
Reversed poets/1
נאָכמאַך פון פרייד
וואו די ביימער נאָךמער זענען אַבאַנדאַנד אין די אָוונטווי ינדאַלאַנטהאט פאַרשווונדן די לעצטע שריט איר נעמעןאַז אויס ווען די בלוםליימז און ינסיסץ אויף זייַן גורל.איין סיבה פֿאַר געפילן,דערפאַרונג שטילקייַט אין דיין לעבן.נאָך פּאַסירונג צו מיר ריווילזמירראָרעד צייַט. פלייסטווי טויט, שיינקייט איצטפלאַשינג אין אנדערע פנימער.איך פאַרפאַלן אַלץ אומשולדיקאַפֿילו אין דעם פּאָזיציע, סערווייווינגצו נאָכמאַכן די פרייד.
Imitazione alla gioia
Dove gli alberi ancora
abbandonata più fanno la sera,
come indolente
è svanito l'ultimo tuo passo
che appare appena il fiore
sui tigli e insiste alla sua sorte.
Una ragione cerchi agli affetti,
provi il silenzio nella tua vita.
Altra ventura a me rivela
il tempo specchiato. Addolora
come la morte, bellezza ormai
in altri volti fulminea.
Perduto ho ogni cosa innocente,
anche in questa voce, superstite
a imitare la gioia.
[S. Quasimodo]
Fotocopie
Il nutrito numero di sogni che faccio di notte non ha purtroppo un alltrettanto numero di ricordi al mattino: credo di svegliarmi troppo in fretta. Del sogno di stanotte ricordo che mi trovavo nella mia Città Immaginaria e avevo appena fatto delle fotocopie e pagate in un centro servizi in una torre fatta di vetro. Le copie dovevano servire per documentare alcuni conteggi. Una volta per strada ho telefonato a mio cugino Angelo, col quale avevo un contenzioso - nel sogno - ed egli mi parlava al telefono dicendo che quelle copie non erano buone se sullo scontrino non compariva la data di emissione. Così, sono tornato indietro per verificare, visto che mi avevano fatto uno scontrino con la penna (o la matita). Poi, non ricordo null'altro. Proprio ieri ricordavo la mia divisione nella società con mio cugino, che ha segnato anche la frattura tra noi. Riflettevo sulla insanabile modalità di riavvicinamento e, anche nel sogno, ciò non è possibile: infatti la voce di mio cugino era dura, seria e non dava adito ad altre emozioni. L'ho trovata anche comprensiva per il fatto di darmi un'altra possibilità ma comunque ostile a tale riavvicinamento.
giovedì 16 settembre 2010
In aliter/2
يا حبي الحلو ،
أصغر حبة رمل ستجد ،
في قطرة ماء في الصحراء ،
في إطار أصغر حجر
البحث عن حبي.
"Tu, dolce amore mio,
nel più piccolo granello di sabbia lo troverai,
nella goccia d'acqua nel deserto,
sotto la più infima pietra
troverai il mio amore."
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