lunedì 3 gennaio 2011

Tre deliri e la scalinata di ferro

Il 31 gennaio mi sono svegliato perché Almar doveva andare a lavoro e quindi alle 6 la sveglia ha suonato. Una volta rimasto solo ho ripreso il mio sonno. Da quel momento mi sono svegliato decine e decine di volte sia erché avevo caldo sia perché forse ero scomodo a letto e ogni volta facevo un sogno. Avrò quindi fatto decine e decine di sogni vari, a colori, molto complessi e difficili a spiegare. Ad un certo punto, verso le sette del mattino mi alzo dal letto e guardo in direzione della porta: vedo entrare una persona e mi impaurisco a tal punto che inizio a gridare. Questa persona aveva delle caratteristiche orientali e, entrando, ha detto "Scusa, non sapevo ci fossi tu!" e se ne andò. Inizio a urlare ma non ci riesco e mi sveglio: era un incubo, così realistico che il mio cuore sobbalzava ancora. Ho accesso la luce accanto al letto e piano piano mi sono riaddormentato. Ho continuato a sognare cose e poi mi sono alzato dal letto e sono andato in salone, devo c'era la serranda completamente alzata e dal bacone entra una signora. Anche lì inizio ad impaururmi: questa mi osserva imperterrita e non fa nulla. Credo stesse guardandomi con fare normale. Mi sveglio: un altro incubo. Il mio cure ha battuto di nuovo ma riesco ad addormentarmi di nuovo e, dopo altri sogni, apro gli occhi e vedo dalla porta entrare una specie di fumo nero, quasi oleoso, che si disperde nella stanza verso l'alto. Mi sveglio di nuovo ma sono meno impaurito. Continuoa d addormentarmi poiché comunque mi sento stanco. Alla fine riesco a svegliarmi sul serio e mi vesto. Non so interpretare questi tre deliri: credo anzi che i personaggi mi stessero chiamando oppure forse volevano prendere contatto con me. Non ho riferimenti nella realtà, cioè cose che mi sono accadute il giorno prima. Ieri sera ero ancora un po' nervoso perché avrei dovuto dormire da solo (Almar di nuovo a lavoro come turno di notte) ma non ho fatto molti sogni drammatici. Anzi ho sognato di essere con la mia amica Manuela in una chiesa e dovevo andare in cima a questa per incontrare il parroco. La chiesa disponeva di una scalinata in ferro battuto a forma di chiocciola e multipla: c'erano molto altre scalinate avvolte attorno ad essa. Mentre salgo mi scende incontro la madre badessa del convento accanto e mi dice che non c'era nessuno in cima. Così cerco di scendere ma non ci riesco perché sbaglio scala e esco da tutt'altra parte mentre Manuela mi sta aspettando fuori. Questo riferimento nella realtà è preso da ieri pomeriggio quando siamo andati noi amici a visitare le chiese nella zona dell'Aventino, accanto al Giardino degli Aranci. Siamo entrati in una chiesa molto buia e con un negozio dei padri benedettini per comprare qualcosa: io ho preso l'elisir della Scala per il mal di testa, mentre i miei amici attendevano fuori. In un'altra chiesa c'era invece un presepe costruito con la piantina della chiesta stessa fatta solo come scheletro di ferro e l'evoluzione della piramide Cestia nel tempo, dall'ossatura alle pietre di marmo apposte. Un presepe molto strano a dire la verità.

lunedì 13 dicembre 2010

Insaccati freschi

Da un paio di giorni dormo abbastanza bene e profondamente anche se cè stato il week-end per cui mi sono alzato verso le otto. In un primo sogno c'era il verme di peluche che si trova ai piedi del mio letto e che non trovavo il giorno prima (pensavo che fosse scomparso e invece era su una amensola). Nel sogno trovo il verme in una casa che non conosco, una specie di caserma. Siamo militari e ci dobbioamo vestire per la parata. Vado quindi in camera e vedo che il mio commilitone è Stefano. A questo punto ci spogliamo e lui si vergogna. Io gli dico di non vergognarsi che comunque siamo tutti e due maschi. Poi usciamo e ognuno si dirige in una direzione diversa. Io esco e mi ritrovo in montagna, su di un prato verdissimo, assolato, pieno di fiori, bellissimo ma che è disposto come in tante zolle di terra, esattamente come quelle di Farmville. stanotte invece mi sono ritrovato a passeggiare con Almar per una via di un'altra città immaginaria, sotto i portici e vedo un grande cartello con la scritta "Insaccati misti" e che indica un negozio di alimetari. Capisco che siamo in un tempo passato, forse gli anni Sessanta. Prendo Almar cotto braccio e gli racconto una storia assurda che mi è capitata ma nel farlo incrocio le braccia e le mani facendo una figura geometrica quadrata, impossibile a rifarsi nella realtà. Mi sveglio ed è buio: sono le sette e la sveglia suona. Elementi razionali: la scritta "Insaccati misti" in realtà è nella mia cucina ed è davvero un cartello in metallo che si doveva trovare sul fianco di una salsamenteria, cioè di un negozio che vendeva olive e salumi. Proprio ieri la guardavo mentre mangiucchiavo qualcosa e mi chiedevo la strana forma delle lettere maiucole, oggi non più usate. Il verme di peluche della Walt Disney lo comprai tanti anni fa a New York e sono stato davvero convinto che ne fosse andato a spasso, come fece Tigro (che poi ritrovai in un lenzuolo).

sabato 4 dicembre 2010

Il Presidente

Ultimamente riesco a dormire bene, forse perché sono stanco e si stanno avvicinando giorni in cui viaggerò di meno. Stanotte ho sognato di diventare il Presidente del Consiglio qui in Italia, sorretto da forze politiche progressiste e compatte. Anche se l'impressione era quella di trovarmi in un futuro remoto ed io mi sembravo avanti con gli anni. Ho fatto un discorso alla nazione molto coinvolgente, pagato, risoluto. Tutti mi applaudivano. Mi sono svegliato con la sveglia alle 8 e 15, con il mal di testa da sinusite e cervicale. Dopo aver scoperto la validità di un composto trifasico omeopatico, devo dire che sto meglio.

lunedì 8 novembre 2010

Apofillite e terapia con cristalli

Ho effettuato una seduta di cristalloterapia per un problema di mad di schiena e ansia. Il circuito usato era (prono e in doppio su ciascun rene): ametista-cristallo di rocca monoterminato-biterminato-monoterminato in fuori per venti minuti più un cristallo di apofillite sulla nuca. In più un pezzo di cristalli di zolfo a contatto della pelle sul primo chakra a livello del perineo. L'effetto corporeo è stato che mi è passato il mal di schiena fino ad oggi (sono passati almeno 5 giorni); per quel che riguarda l'aspetto mentale mi sono sentito ad un certo punto come immerso in una strana sensazione, come al di fuori del corpo ma senza perdere contatto. A metà strada tra un sogno e la realtà ma non era come la veglia: er più una bella sensazione di stare sprofondando ma lentamente e in un luogo piacevole. Ho ripetuto nei giorni seguenti l'applicazione dell'apofillite accanto al comodino durante la notte con l'effetto di avere dei sogni formidabili, tantissimim,a ripetizione ma purtroppo senza il ricordo completo al mattino, con la chiara consapevolezza di aver sognato. Ora ricordo alcuni brani dei sogni, tutti a colori, senza ansie e ogni volta che mi svegliavo di notte, mi riaddormentavo e immediatamente sognavo. Ora ho tolto l'apofillite perché il cristalloterapeuta dice che è troppo forte e i miei sogni sono ritornati normali togliendola. In questi giorni farò prove con acqua di gemme, immettendo prima ametiste e cristalli di rocca e poi altri minerali.

martedì 2 novembre 2010

La casa Sylvanian Families, il matrimonio e il quadruccio di Spinoza

Fino a qualche ora fa avevo in mente anche il primo di quattro sogni che ho fatto stanotte. Alle tre e mezzo, svegliato da Almar in bagno, avevo dormito benissimo e ne avevo fatto già due di cui quello che ricordo mi vede alle prese con un trasloco in una nuova casa, molto simile a quella della serie di pupazzi Sylvanian Families che mi piacciono tanto. La casa era piccolina e ci riservavano però il piano più alto al quale mancava il tetto. La casetta era tutta arredata e io faccio presente la cosa al padrone di casa il quale scompare e dopo un po' mi accorgo che aveva fatto costruire un tetto non completo. Da lontano sento i tuoni (in realtà ha piovuto stanotte) e temo che il tetto, non completo, faccia ovviamente entrare acqua. Lo dico ad Almar ma risponde che c'è un grande vetro sul tetto ed è per questo che non mi ero reso conto che fosse chiuso. Inizia a piovere e mi sento al sicuro dentro quella casetta piena di coniglietti ed animali parlanti in ogni piano. Sono entrato davvero nella casetta dei sogni! Mentre mi beo di quella sensazione, appunto, mi sveglio. Non riesco più a dormire ma non ho l'ansia. Tuttavia ho caldo, mi rigiro nel letto, mi muovo in indefiniti modi senza trovare pace; Almar torna dal bagno e dorme nuovamente come niente fosse. Allora mi alzo dopo circa mezz'ora e vado in cucina a prendere una ventina di gocce di melissa. Tornato a letto mi riaddormento dopo un'altra mezz'ora e sogno di essere tornato indietro nel tempo con la mia vecchia ragazza dell'epoca assieme ai miei e stiamo andando a sposarci. Io sono molto contento perché il matrimonio è laico e non religioso e, ad officiarlo, c'è Massimo Consoli, un attivista del movimento italiano GBLT di mia conoscenza, purtroppo morto. Mi rendo conto quindi che sono nel passato (tutto mi sembra altamente reale) e lo chiamo: è contento di rivedermi. C'è anche mio padre, anche lui morto. Sono tutti contenti ma io non trovo più la mia ragazza e capisco quindi che il matrimonio non si può fare. Vado in giro in quello che era il posto in cui avrebbero celebrato e mi ritrovo nella casetta della Sylvanian Families! Non c'è più nessuno. Mi sveglio senza ansia. Accendo il lumicino e vedo che sono ancora le quattro e quaranta. Dovrò svegliarmi alle sei circa per andare fuori Roma. Non sono stanco ma mi riaddormento dopo poco tempo e stavolta sogno di essere in un grande parco adibito a museo all'esterno. Sono consapevole di esserci già stato e di aver visto le opere esposte, mi sembra di stare in Italia e le opere sono olandesi: quadri, libri e sculture, solo che ci sono centinaia di ragazzi in visita e fanno un chiasso assordante. Hanno distrutto gran parte delle opere sposte non per cattiveria ma per ignoranza. Mentre vago fra i prati e le siepi so che ditro una di queste c'è una piccola opera esposta di stampo spinoziano: un quadruccio con una immaginetta originale del Filosofo, anch'essa distrutta. Allora la raccolgo e mi viene in mente di metterla nella mia borsa non per rubarla ma per preservarla. Arriva qualcuno (riconosco un filosofo visto in una foto) e mi adopero non per toglierla ma per risistemarla e restaurarla. La pongo sul piccolo cavalletto e cerco dei guati per non sporcarla. Vedo allora tre o quattro confezioni di guanti in lattice e cerco la mia taglia. Vicino a me si sono seduti tutti i ragazzi sul piazzale poiché si è fatto scuro e si preparano a dormire con i sacchi a pelo. Noto che proprio accanto al posto dove sto lavorando una coppia di giapponesi sta toccando i guanti. Allora gli propongo di usarli ma mi fanno capire che sono loro tutte le scatole ed io mi scuso e chiedo se posso almeno usare il paio di formato large. Mi dicono che sono piccoli per me con quel formato ed io attendo che mi diano quelli della taglia giusta poiché penso che i giapponesi, che sono abituati ad usare i guanti da sempre, ne sanno qualcosa. Mi sveglio con la sveglia. Ci sono alcuni elementi razionali nei sogni: il cavalletto ad esempio compare ieri pomeriggio da mia madre dove le dico che vorrei regalarlo a mia nipote per Natale, visto che penso abbia una predisposizione per la pittura; la presentazione del libro su tutte le opere di Spinoza che ho fatto una decina di giorni fa e il filosofo spinoziano che mi ha chiesto un paio di giorni fa di inserire sul blog un convegno a tema: siccome che il convegno c'è domani mi ero dimenticato di inserirlo. Inoltre ieri pomeriggio, a casa di mia madre, mia sorella mi ha fatto vedere un DVD che mio cugino A* le ha regalato e che contiene alcuni filmini degli anni Settanta di quando era piccola. Mentre li guardavo il mio cuore ha sobbalzato ma, per non far trasparire l'emozione, mi sono difeso dietro alla questione di come avesse fatto ad avere proprio mio cugino, col quale non mi parla più, uno di quei filmini - girato da me - in cui c'è mio nonno e mio nipote. Inoltre la casetta dei sogni precedenti aveva a che fare anche con la vecchia casa a Cala Gonone della famiglia di mio cugino e che compare nei filmini. Insomma stanotte, nei momenti in cui non dormivo, sicuramente per questo motivo e soprattutto per essere ritornato indietro violentemente a quando c'era mio padre, mio nonno, così lontani. Non so ma il regalo di mio cugino è sicuramente una bella cosa, ben fatto e ben confezionato ma sono sicuro che sapeva benissimo di provocare in me qualcosa. Lasciamo perdere questa questione adesso.

lunedì 18 ottobre 2010

Notte insonne

E' un periodo che non viaggio molto ma quando viaggio mi stanco e sono molto stressato per cui non dormo. I problemi sono interiori. A Palermo, dove mi sono recato la settimana scorsa ho avuto problemi anche di pressione, credo però che siano relativi a stati di ansia. Nel sogno che ricordo, l'unico, mi trovo fuori casa di mio nonno paterno, in campagna e devo citofonare ad alcuni miei zii che abitavano al secondo piano della palazzina. Mio fratello arriva all'improvviso e mi ferma mentre sto per psuonare. Dice che mio cugino si è appena suicidato gettandosi dal tetto della casa, sul retro. Io rimango di sasso e gli dico se avesse chiamato la polizia. Risponde negativamente e dice che questa cosa è avvenuta tre giorni prima e che non ne devo parlare finché il corpo non sarà ritrovato. Inoltre racconta che qualcuno presumibilmente lo aveva visto mentre era con lui, sul tetto. Gli dico di non preoccuparsi e se ne va. Inizio a piangere perché la situazione è davvero triste: devo andare dai miei zii, cioè i genitori di mio cugino e fingere di non sapere deove si trovi e il pensiero di mentire mi atterrisce, inoltre il pensiero che forse mio fratello potrebbe essere accusato mi butta giù. Piango moltissimo e mi sveglio piangendo. Elementi razionali sono: la vicenda di questo periodo sulla morte dellaragazza di Avetrana, che forse devo aver visto in televisione; il telefilm Heroes in cui c'è un ragazza gettata da una finestra e muore e la sua amica corre il rischio di essere incolpata. Inoltre il pensiero, basilare, che non riesco a piangere in questo periodo: mi era venuto in mente la mattina stessa ed è ancora reale. Sono stato dalla mia dottoressa che mi ha prescritto alcune pasticche naturali calmanti che credo facciano il loro dovere. Continuo però ad essere triste dentro, per la situazione del lavoro.

mercoledì 29 settembre 2010

Nudo in ufficio

Sicuramente gravoso è il compito che mi porto dentro di ricordare i bei momenti con le mie due amatissime colleghe d'ufficio che sono state licenziate improvvisamente perché questo chiude. Domani è il loro ultimo giorno ed io non ci sarò poiché mi trovo a Teramo e vengo da Termoli. Stanotte, a Termoli, in un albergo sulle rive dell'Adriatico, con davanti i fuochi notturni delle piattaforme petrolifere (e non delle Tremiti, come pensavo), ho fatto un sogno lunghissimo. Tuttavia mi sono svegliato alle sei e mezzo e mi sono riaddormentato per un'altra mezz'ora continuandolo. All'inizio mi trovavo in banca con il direttore e una commessa molto bella e dalla pelle bianca, che somigliava ad una attrice di un serial, Heroes. Questa bionda mi circuisce per farmi aprire un conto ed io mi ritrovo sotto i suoi capelli e lei che tenta di palpeggiarmi. Io la bacio e la accarezzo tutta sentendo il suo profumo. Poi inizia a spogliarmi e mi ritrovo nudo. Così saliamo con l'ascensore su un piano alto di un ufficio dove c'era un letto e lei si sdraia accanto a me e inizia a toccarmi. So che è presto, tipo le sette e mezzo di mattina e all'improvviso entra molta gente di cui riconosco alcuni colleghi di Milano e in particolare una di questi con la quale fingiamo che sia la mia fidanzata. Lei non si scompone (né lo fa nessuno) del fatto che sono nudo ma inizio a sentire freddo e mi copro con uan coperta. Poi domando cosa ci fanno in ufficio così presto e mi rispondono che il direttore generale deve parlarci di alcuni riassetti. Egli parla di ristrutturazioni aziendali, io mi infilo i calzini e mi siedo come su un banco di scuola. Accanto a me però riconosco anche Almar che era lì per visitare il mio ufficio. Scherza con gli altri miei colleghi ma io non voglio che si conoscano perché mi piace avere la mia vita privata. Poi ci diamo appuntamento fuori e ce ne andiamo tutti. A questo punto mi sveglio ma, riaddormentandomi, sogno di essere in auto e di parlare con il collega di Napoli. Io sono ancora nudo e mi distraggo perché non riesco a vestirmi in macchina parlando al cellulare senza auricolare. Parlo parlo di lavoro e alla fine quello attacca ed io pure. Mi sveglio.