Due notti di seguito a sognar animali. Ieri notte mi trovavo in un grandissimo campo con molte staccionate e pieno di cavalli bruni. Sapevo che ce ne erano moltissimo e allo stato brado ma quando sono arrivato da dietro la collina (poiché in me conoscevo che i cavalli erano presenti in quel luogo), ho visto uno spettacolo agghiacciante: c'era la pioggia fina, molto fango e tutti i cavalli erano ammassati da un lato, perfettamente lisci e tosati, tutti spaventati. Molti uomini li avevano ripuliti da ogni pelo, comprese le loro code e avevano ammassato il tutto in una grande catasta, come facevano i nazisti quando tagliavano i capelli agli ebrei. Continuavano a tosare imperterriti e con grande silenzio, nessun cavallo poteva emettere un suono. In particolare mi ero accorto che le loro code e le criniere erano intrecciate un po' come i capelli dei ragazzi rasta. La cosa era quasi al termine quando arriva il cavallo più grosso di tutti, completamente bianco il quale si ribella all'operazione ma viene fermato da moltissimi uomini che lo legano. Poi prendono un tosabarba e iniziano l'operazione ma mi accorgo che non è un attrezzo per tagliare i peli ma una specie di pistola elettrica che emette una scarica di energia elettrica la quale spaventa e fa male al cavallo. La pioggia cade su di lui sporcando il suo mantello bianco e quando mi avvicino il cavallo che era enorme si tramuta in un essere con la pelle bianchissima sempre gigantesco e ne riconosco solo una natica, completamente liscia, toccata da quella pistola elettrica a lato. E' una scena da incubo, con i movimenti rallentati al massimo e un silezio agghiacciante. L'energia elettrica si fonde con la pioggia e cola sulla pelle bianca diventando blu, come l'inchiostro. Io non posso fare nulla e mi sveglio. Il sogno è stato fatto tra le sette di mattina e le otto. Precedentemente ne avevo fatto un altro ben più grandioso ma l'ho dimenticato. Gli elementi razionali di questo sogno potevano essere il fatto che in campagna il giorno prima, a casa di R*, il cane Pita aveva la coda arruffata e mi ricordo di avere osservato l'attaccatura alla pelle; invece ieri sono tornato presso un rigattiere con degli amici e ho fatto caso che, ripassando presso alcuni scaffali non avevo notato coscientemente un cavallo simile a quelli del sogno con la coda intrecciata. Invece stanotte ho sognato un posto dove i cani parlavano. Mi accompagnavano a fare spese e compere e io discutevo con loro molto beatamente. Poi mi dirigo verso una specie di zoo dove capisco che all'interno ci sono alcuni miei simili e mi viene ad aprire un bellissimo cane, una specie di levriero marrone, che mi prende come se fossi un intruso poi mi riconosce e mi dice "Oh, sei tu! Vieni qui !" e mi abbraccia e mi bacia. All'esterno intanto vedo da lontano correre tantissimi animali piccoli, ricci, topi, gatti: capisco che è un'invasione e difatti all'esterno della rete dello zoo tutti i cani scappano. Io sono tranquillo perché sono all'interno e poi perché il levriero mi rassicura. Anche qui ho fatto un altro sogno prima delle sette ma l'ho dimenticato. Sui cani devo dire che nei giorni scorsi tra Pita e Zero, un cagnetto da guardia, sempre della casa di campagna di R*, ho avuto a che fare più del mio solito con loro. Sul cavallo bianco e sull'abbraccio del levriero mi rifaccio coscientemente ad una conoscenza recente di una persona, vista per la prima volta venerdì e con la quale ieri sera ho avuto una lunga discussione, anzi direi un monologo da parte mia. Sono tornato a casa con un gran mal di schiena e stamattina prosegue.