giovedì 1 settembre 2011

Giochi pericolosi

Il sogno di stanotte è nato presumibilmente da una discussione con Gius riguardo una profumeria a Trastevere. In questa profumeria ci lavorano due amici, di cui una, Grace, mi era alquanto antipatica anche se talvolta mi ha dimostrato grande affettuosità. Parlando appunto con Gius dei vari prodotti che vende questa profumeria, detta "selettiva" dai loro proprietari perché ecologica, probabilmente ho innescato il ricordo di questa ragazza che compare nel mio sogno stanotte. Mi trovavo in un bellissimo locale alla moda francese (attualmente sono a Parigi) tutto bianco e pieno di oggetti curiosi. Questa Grace era la proprietaria e mi fa vedere molti prodotti e rimango affascinato da un paio: una specie di bottiglia al cui interno c'era un ventaglio di gomma bianca che si apre e diventa rosso e una serie di fumetti giganti dei Fantastici Quattro ricoperto di una sottile patina trasparente che potevano funzionare anche da lenzuola; mi nasconde poi la bottiglia alla quale ero interessato e al suo posto mi fa vedere una maschera di una specie di mostro di Frankestein, verde e di gomma, dalla forma simile a quella di un palloncino con solo le labbrone sporgenti e mi dice che si può appoggiare sul viso il quale assume le fattezze del mostro. Io ne resto ammaliato e voglio provarla ma si avvicina un cliente con il figlio e se la prova lui chedendomi come funzionasse. Siccome mi aveva preso per un commesso glielo faccio vedere: una volta appoggiata sul viso il signore si trasforma in Frankestein ma con la sua voce e il bambino ride tantissimo. Si alzano e se ne vanno ma mentre stanno uscendo la Grace mi urla dicendo "Mica hanno messo la maschera senza bere un dito di vino bianco?" e io rispondo di sì e quella, isterica, va lì e gliela toglie. Il bambino piange e il signore esclama che andrà dalla moglie a dirglielo. Poi Grace torna arrabbiatissima con me e la nasconde nel negozio. Mi sveglio alle tre e mezzo tutto sudato: ho dormito con la coperta stanotte. Mi riaddormento e la sveglia è alle sette. Nessun sogno rilevante. Il signore assomiglia al mio vicino di aereo ieri che ha viaggiato con me ed era argentino, dal viso curioso, sui cinquanta.

lunedì 1 agosto 2011

Demoni e altri protagonisti

Avevo deciso di scrivere dopo mezzanotte ad Almar del fatto che fosse ormai finita tra noi, essendo quello che doveva essere il nostro secondo anniversario. Invece ho rimandato ad oggi e, ovviamente, mi sono sentito in ansia, svegliandomi alle 4 di notte. Ho acceso la luce e sono andato in cucina a mangiare un pezzo di biscotto, tornando dopo a letto.A dire la verità avevo letto ieri un intero libro sugli orb, i misteriosi casi di cerchi trasparenti presenti sulle fotografie digitali e interpretandoli come forme energetiche orgoniche. Sarà stata anche la tensione di vederne qualcuno di notte, luminoso, che svolazza nella casa, che la mia mente ha ricominciato a sognare di brutto. Infatti ricordo solo tre dei tanti sogni a colori che ho fatto. Nel primo mi trovavo in una casa con alte scale e le scale, più andavo su, si trasformavano i enormi funghi di plastica bianca. Arrivato in cima un camerieri mi fa capire che ero atteso dal padrone di casa e mi intima di andare in bagno. Io ci vado e il bagno era bianco pieno di funghi bianchi. Poi mi sveglio, cambio cuscino e sogno la campagna di mio nonno (che ho nominato ieri in presenza di un tizio) in cui appaiono vecchi zii ormai morti tutti vestiti da donna, chi con i colli di visone e chi con vestiti da vecchia zitella, sul nero perlopiù. Ad un certo punto arriva Gino Bramieri il quale inizia a ridere, come faceva una volta e io gli chiedo un autografo. Lui mi dice che forse è meglio una fotografia e ci mettiamo in posa ma chi doveva farci la foto se ne va appresso agli zii vestiti da donna, per cui ci facciamo io e Gino la foto come Thelma e Louise. Mi sveglio ancora e sento caldo, mi riaddormento e faccio un sogno terribile: nella mia vasca so che è presente un demone bruttissimo dalla facci viola e dai denti all'infuori. Dico a me stesso di non aver paura ed entro nella vasca nudo per fare una doccia. Nella vasca c'è una donna un po' grassa che mi guarda. Io inizio a lavarmi e lei mi guarda. Io dico a me stesso che non era vero che c'era un demone e invece mi rigiro e questa sta mutando il suo aspetto contorcendosi nella vasca e diventando viola in viso. Io non ho paura e semplicemente che è un abitante della vasca come ce ne sono tanti in casa mia. Ieri ho fatto sesso dopo un po' di tempo e per la prima volta dopo tanti tanti anni ho fatto cilecca, cioè non mi sono eccitato. La cosa non mi ha preoccupato però nel sogno della vasca da bagno era come se la donna si stesse trasformando nel corpo a me ideale per fare sesso, cioè quello di una persona conosciuta tanti anni fa e che mi eccita ancora. Il titolo del post mi è venuto stanotte in uno dei miei dormiveglia.

venerdì 8 luglio 2011

Ladri

In questi giorni ho dormito a Bari in un letto con i cuscini più comodi che abbia mai usato. Ricordo solo un sogno dal quale mi sono svegliato urlando chiamando mia madre. Ero davanti alla porta di casa mia ma assomigliava alla porta di mia madre e la toppa era gigantesca. Ho intuito che ci fosse qualcuno perché una strana maniglia (che nel sogno era una specie di chiavistello di sicurezza) era rivolta all'ingiù. Io l'ho portata su e ho infilato la chiave per entrare. Tutto era gigante. La chiave girava ma avevo paura ad aprire perché sapevo di trovare qualcuno all'interno. In quersti giorni non l'ho sentita spesso. Mi vengono in mente tutti simboli sessuali sia fallici che anali ma non posso essere così banale per cui lascio ad altri l'interpretazione, dicendo comunque che ho davvero paura della possibilità che entrino i ladri in casa. Avendo io comunque buoni guardiani la cosa non mi impaurisce più di tanto ma mi viene in mente la domanda: e se qualcuno volesse entrare e mi avesse mandato questa possibilità in sogno?

lunedì 4 luglio 2011

Animalia

Due notti di seguito a sognar animali. Ieri notte mi trovavo in un grandissimo campo con molte staccionate e pieno di cavalli bruni. Sapevo che ce ne erano moltissimo e allo stato brado ma quando sono arrivato da dietro la collina (poiché in me conoscevo che i cavalli erano presenti in quel luogo), ho visto uno spettacolo agghiacciante: c'era la pioggia fina, molto fango e tutti i cavalli erano ammassati da un lato, perfettamente lisci e tosati, tutti spaventati. Molti uomini li avevano ripuliti da ogni pelo, comprese le loro code e avevano ammassato il tutto in una grande catasta, come facevano i nazisti quando tagliavano i capelli agli ebrei. Continuavano a tosare imperterriti e con grande silenzio, nessun cavallo poteva emettere un suono. In particolare mi ero accorto che le loro code e le criniere erano intrecciate un po' come i capelli dei ragazzi rasta. La cosa era quasi al termine quando arriva il cavallo più grosso di tutti, completamente bianco il quale si ribella all'operazione ma viene fermato da moltissimi uomini che lo legano. Poi prendono un tosabarba e iniziano l'operazione ma mi accorgo che non è un attrezzo per tagliare i peli ma una specie di pistola elettrica che emette una scarica di energia elettrica la quale spaventa e fa male al cavallo. La pioggia cade su di lui sporcando il suo mantello bianco e quando mi avvicino il cavallo che era enorme si tramuta in un essere con la pelle bianchissima sempre gigantesco e ne riconosco solo una natica, completamente liscia, toccata da quella pistola elettrica a lato. E' una scena da incubo, con i movimenti rallentati al massimo e un silezio agghiacciante. L'energia elettrica si fonde con la pioggia e cola sulla pelle bianca diventando blu, come l'inchiostro. Io non posso fare nulla e mi sveglio. Il sogno è stato fatto tra le sette di mattina e le otto. Precedentemente ne avevo fatto un altro ben più grandioso ma l'ho dimenticato. Gli elementi razionali di questo sogno potevano essere il fatto che in campagna il giorno prima, a casa di R*, il cane Pita aveva la coda arruffata e mi ricordo di avere osservato l'attaccatura alla pelle; invece ieri sono tornato presso un rigattiere con degli amici e ho fatto caso che, ripassando presso alcuni scaffali non avevo notato coscientemente un cavallo simile a quelli del sogno con la coda intrecciata. Invece stanotte ho sognato un posto dove i cani parlavano. Mi accompagnavano a fare spese e compere e io discutevo con loro molto beatamente. Poi mi dirigo verso una specie di zoo dove capisco che all'interno ci sono alcuni miei simili e mi viene ad aprire un bellissimo cane, una specie di levriero marrone, che mi prende come se fossi un intruso poi mi riconosce e mi dice "Oh, sei tu! Vieni qui !" e mi abbraccia e mi bacia. All'esterno intanto vedo da lontano correre tantissimi animali piccoli, ricci, topi, gatti: capisco che è un'invasione e difatti all'esterno della rete dello zoo tutti i cani scappano. Io sono tranquillo perché sono all'interno e poi perché il levriero mi rassicura. Anche qui ho fatto un altro sogno prima delle sette ma l'ho dimenticato. Sui cani devo dire che nei giorni scorsi tra Pita e Zero, un cagnetto da guardia, sempre della casa di campagna di R*, ho avuto a che fare più del mio solito con loro. Sul cavallo bianco e sull'abbraccio del levriero mi rifaccio coscientemente ad una conoscenza recente di una persona, vista per la prima volta venerdì e con la quale ieri sera ho avuto una lunga discussione, anzi direi un monologo da parte mia. Sono tornato a casa con un gran mal di schiena e stamattina prosegue.

venerdì 1 luglio 2011

Poltiglia

La mia amica Betta mi dice che ho passato un periodo di forte depressione latente: il fatto che io immediatamente mi addormenti quando pongo la testa sul cuscino è un chiaro indice: se lo dice lei che è psicologa allora potrebbe essere. Inoltre sogno poco anche se sono consapevole di aver sognato ma al mattino non riesco a dare un filo logico, neppure nell'illogicità dei miei sogni. Di stanotte ad esempio ricordo di trovarmi con un uomo all'interno di una specie di casa-laboratorio in cui c'era una grande vasca bianca quadrata e, attaccato ad un capo della vasca, una grande macchina con delle cesoie giganti alla fine. era come la macchina che fa i pomodori ma con due enormi lame rivolte all'interno della vasca. Quest'uomo dice che le persone vanno poste all'entrata di questa macchina e ne escono quasi liquide. Il tutto perché le persone che vogliono entrarci in realtà devono attraversare lo scarico della vasca così si trovano dall'altra parte della stanza di sotto, collegata direttamente ad esso. Una signora infatti era appena entrata e senza produrre alcun suono la macchina si aziona, la fa a pezzi e esce tutto il corpo, sangue, organi e ossa, come una specie di succo e poltiglia, che va poi verso lo scarico e finisce per entrarci dentro. Io chiedo se sia doloroso ma l'uomo risponde che non è per me e quindi posso solo guardare. A d un certo punto mi sembra di vedere pure mia madre che si mette in fila ma non era lei: era una donna che le assomigliava, vestita di bianco di cui anche la veste bianca finisce nella macchina ma non ne esce con la poltiglia. L'uomo dice che solo la carne entra nello scarico, il resto viene distrutto. Insomma un sogno che dovrebbe fare schifo ma a me non produce stranamente, durante il sonno, alcun senso fastidioso. Stamane mi sono svegliato alle sette e mezzo con un mal di testa sottile. ripenso al sogno e lì mi fa un po' senso ma poi mi riprendo perché penso ad una persona importante e bella.

giovedì 9 giugno 2011

A Londra sul fiume

Un sogno stamattina alle sei circa: mi trovo appena arrivato a Londra e sto percorrendo una lunga via in compagnia di un amico che mi dovrebbe ospitare. Mi parla dei molti problemi che stanno attraversando i giovani inglesi, il lavoro, le relazioni personali e proprio mentre accanto a me molti inglesi passano, uomini di colore, cingalesi, indiani, insomma molta gente. Gli dico che dovremmo prendere un mezzo e mi ricordo che c'era un bus proprio sotto un ponte. Scendiamo sotto al ponte e il fiume (che non è il Tamigi ma un fiume con molti sassi giallo ocra, come un fiume di campagna) ha moltissima acqua e pertanto ci bagniamo le scarpe. La gente attende ed io dico che bisogna andare dietro alla fila perché in Inghilterra sono ordinati ma mentre dico questo, l'amico va in mezzo al fiume che non è profondo ed io gli dico di fare attenzione perché sta arrivando il bus: Il bus arriva e lui fa in tempo a spostarsi: c'è molta acqua, siamo bagnati fino ai calzoni e montiamo sul bus. Quello parte ed io mi sveglio. Guardo l'ora e vedo che posso dormire ancora per un'ora prima di alzarmi. Tutto qui. Questo deriva dal fatto che avevo progettato di andare a Londra e poi ad Edimburgo in vacanza tra dieci giorni e avrei dovuto essere ospite del mio amico Mario ma, guarda caso, proprio oggi mi ha detto che non si trova a Londra, dopo però avermi quasi confermato che c'era. Secondo me si è trovato qualcuno. Mi sa che me ne vado davvero in campagna in un b&b.

mercoledì 8 giugno 2011

Vecchie facce e code in farmacia

Nel tentativo di razionalizzare i miei sogni spesso dimentico lo stato in cui mi trovo. Dormo molto profondamente da un sacco di tempo, segno di grande depressione perché non riesco a ricordarli. Ormai, non essendo più insieme ad Almar da tempo, mi sono abituato ma sono piombato con tutti i problemi di lavoro, famiglia, personali che avevo in una certa misura allontanato oppure li avevo assorbiti. Stanotte invece, dormendo a Foligno per lavoro, ricordo alcuni brani di un sogno. Ero assieme a MLN, mio lontano amore e mi chiedeva di accarezzare il petto. Non lo feci. Era più grande di come ricordassi ma aveva lo stesso sguardo amabile di sempre, lo stesso sorriso. Accarezzò il mio petto e, nell'istante in cui lo fece, mi sono svegliato. Tutto qui, non sono più riuscito a prendere sonno. Sempre sullo stesso letto ieri pomeriggio avevo sognato di entrare in una farmacia e di passare davanti a tutti quanti che stavano seduto su una panchina e chiesi dei fazzolettini: avevo un raffreddore da fieno. Mi sono soffiato il naso e mi sono accorto di essere passato avanti a tutti per cui chiesi continuamente scusa. Un vecchietto dal sorriso diabolico mi disse che non avrei dovuto preoccuparmi della cosa. Così sono uscito fuori e ho visto tanta gente che attendeva per strada che io volassi via. Ho creato una mia immagine che lo faceva e tutti a guardare estasiati. Io però rimasi al mio posto, un po' in disparte. Il fatto della coda forse è perché avevo visto una puntata di Desperate Housewives in cui una delle protagoniste passa davanti a tutti perché è dializzata ma lo fa solo per evitare la fila al supermercato. Su MLN, che dire? Continuo spesso a pensarci. Spero solo di ricominciare a sognare come prima.