giovedì 8 settembre 2011

Resurrezione

Stamattina ho capito che se sogno tantissimo non ricordo molto, anzi pochissimo, sebbene abbia la consapevolezza di aver sognato tanto. L'unico brano di sogno che ricordo è questo: mi trovavo in una chiesta fatta dentro una caverna, con molte stalattiti e stalagmiti. C'era vicino a me una figura di un prete che aveva con sé una statua da montare, quella di Gesù. Mi chiede di aiutarlo a portare dei pezzi di questa statua e di montarla su di un piedistallo in un punto esatto e ben preciso a forma di quadrato. Io l'aiuto e al primo colpo riesco a montare la base esattamente all'interno del quadrato. A seguire gli altri pezzi e viene fuori la figura di Gesù. Il tutto è a colori. Inoltre la sto montando il prete mi dice che in tal modo avevo aiutato Cristo a risorgere e che la mia resurrezione era confermata. Elementi razionali: il montaggio della statua mi ricorda un episodio di Alias in cui c'era un obelisco blu che si montava esattamente come io l'ho montata. Inoltre la parola "montare" e tutte le sue accezioni sessuali.

mercoledì 7 settembre 2011

Tablet e vacanze (I & II)

Ieri notte il mio sogno sicuramente sarà stato originato da una delle tante fotografie che stavo guardando prima di andare a letto e che riguardavano la mia passata vacanza in Sardegna: in una di queste foto c'era un bove che stava guardando verso la camera e che avevo immortalato su consiglio di mia sorella un giorno in cui tornavamo dal mare. Nel mio sogno sto passeggiando lungo un campo, nella Città Immaginaria, e vedo un bue a metà con il corpo nella terra e metà fuori, il quale brucava l'erba senza per nulla avvedersi della sua misera condizione. Volevo fargli una foto con il mio iPhone ma avevo per le mani una specie di tablet di nuova generazione, più grande di uno smartphone e più piccolo di un iPad. Mentre cammino mi accorgo che in tutto il campo ci sono bovini a metà nella terra e metà fuori, i quali sembravano tante specie di piante-animali. Un campo di ibridi animali che non potevano camminare. Faccio per fotografarli ma mi accorgo che anche un altro ragazzo si era avvicinato come me stupito dello spettacolo e mi chiede di fare a che a lui una foto. Io, mentre lo inquadro, mi intimorisco perché egli non appare nello schermo, quando invece tutto l'intorno dove si trova lui compare. Anzi mi sembra quasi di aver lanciato una applicazione che mi fa vedere un secondo tablet più piccolo all'interno dello schermo ma della faccia del ragazzo nessuna traccia. Arriva il padre del ragazzo e vede la mia espressione impaurita e mi chiede cose ci sia da aver paura. Io vorrei fargli vedere la cosa ma penso che poi si impaurisca pure lui, così cerco una immagine di un altro che avevo in memoria e con il labbro leporino e gliela mostro. Lui la guarda e dice che va bene così: quello è suo figlio. Mi sveglio. Il sogno di stanotte invece penso sia stato causato all'inizio da un libro che ho acquistato domenica scorsa a Parigi e che riguarda una mostra di fotografie che ritraggono piccolissime scene surreali di piccoli pupazzi. Molto realistiche queste scenette sembrano vede poiché fotografate da vicino. All'inizio del sogno io vedo dall'alto un combattimento in un castello, sul mare, molto cruento. Dico che sarebbe ora di finirla con i morti ammazzati e difatti il cavaliere, dandomi retta come si dà retta ad un gigante, smette ma a quel punto mi prega di tirare lo sciacquone del bagno e dal ponte levatoio escono fuori decine e decine di minuscoli corpi morti, acqua e sangue.Ritornato in me capisco di trovarmi in una stanza di una casa di vacanze al mare, presumibilmente in Sardegna. Dovrei andare a dormire a letto e nella stanza ci sono vari letti ma nessuno dentro di questi. Arriva il mio vecchio amico Ivan e mi dice se può dormire anche lui con me. Io gli dico di sì e ci mettiamo nel letto di un certo Julien, un mio collega francese, il quale è assente. Iniziamo a dormire io a capo e in fondo Ivan, esattamente come dormivo con mio fratello nello stesso letto da piccoli. Io penso che forse Ivan avrebbe potuto dormire diversamente più comodo in un altro letto ma poi penso che in fondo era meglio non utilizzare altri letti. Ad un certo punto entra Julien e vede che il suo letto è occupato. Io me ne dispiaccio ma lui mi fa capire che andrà a dormire da qualche altra parte e chiude la porta. Io mi alzo e vado vicino ad un armadio dove ci sono anche molte sue mutande. Anche Ivan si alza e mi chiede perché io cercassi le mutande di Julien. Io gli rispondo che forse ne avrà bisogno l'indomani. Però ogni sua mutanda è bucata proprio all'altezza dell'ano. Il sogno è ora a colori e difatti le sue mutande sono coloratissime anche se bucate. Mi sveglio verso le sei con un fortissimo mal di testa, mi copro con il lenzuolo anche se non scendo dal letto per chiudere le imposte e spero di potermi riaddormentare. Proprio ieri a Napoli mi hanno chiesto se in futuro il mio collega Julien, un bel ragazzo di trent'anni, si recherà a visitare quel laboratorio. Io ho risposto che non lo sapevo. Una volta riaddormentato verso le otto stamattina (ho dormito in totale dieci ore buone), sogno di trovarmi di nuovo in Sardegna dopo un anno, nello stesso luogo che in realtà è un hotel Shangri-La e che serve che io faccia il check-in. Parcheggio la macchina (un sacco di tempo per trovare posto) e vado nel patio dove incontro mio fratello al quale dò una botta sulle ginocchia per fargli capire che sono arrivato. Lui mi dice che tutti gli altri della famiglia stanno arrivando. Io vado verso il bancone del check-in passando per la cucina e il bar (in ogni albergo che sogno non riesco mai a trovare di primo acchito il bancone della hall). Arrivo finalmente e mi accorgo che ho dimenticato il portafoglio in macchina ho anche dimenticato dove ho parcheggiato. Per fortuna avevo con me la carta di identità e il cellulare, nonché la valigia. Mi sveglio e ho una sinusite da record. Devo dire che nel mio recente viaggio a Parigi il bancomat non ha funzionato e sono stato praticamente solo con 50 euro per quattro giorni.
PS Nel secondo sogno una persona non identificata mi dice che Julien ha una malattia venerea e da questo capisco perché le mutande erano tutte bucate.

giovedì 1 settembre 2011

Giochi pericolosi

Il sogno di stanotte è nato presumibilmente da una discussione con Gius riguardo una profumeria a Trastevere. In questa profumeria ci lavorano due amici, di cui una, Grace, mi era alquanto antipatica anche se talvolta mi ha dimostrato grande affettuosità. Parlando appunto con Gius dei vari prodotti che vende questa profumeria, detta "selettiva" dai loro proprietari perché ecologica, probabilmente ho innescato il ricordo di questa ragazza che compare nel mio sogno stanotte. Mi trovavo in un bellissimo locale alla moda francese (attualmente sono a Parigi) tutto bianco e pieno di oggetti curiosi. Questa Grace era la proprietaria e mi fa vedere molti prodotti e rimango affascinato da un paio: una specie di bottiglia al cui interno c'era un ventaglio di gomma bianca che si apre e diventa rosso e una serie di fumetti giganti dei Fantastici Quattro ricoperto di una sottile patina trasparente che potevano funzionare anche da lenzuola; mi nasconde poi la bottiglia alla quale ero interessato e al suo posto mi fa vedere una maschera di una specie di mostro di Frankestein, verde e di gomma, dalla forma simile a quella di un palloncino con solo le labbrone sporgenti e mi dice che si può appoggiare sul viso il quale assume le fattezze del mostro. Io ne resto ammaliato e voglio provarla ma si avvicina un cliente con il figlio e se la prova lui chedendomi come funzionasse. Siccome mi aveva preso per un commesso glielo faccio vedere: una volta appoggiata sul viso il signore si trasforma in Frankestein ma con la sua voce e il bambino ride tantissimo. Si alzano e se ne vanno ma mentre stanno uscendo la Grace mi urla dicendo "Mica hanno messo la maschera senza bere un dito di vino bianco?" e io rispondo di sì e quella, isterica, va lì e gliela toglie. Il bambino piange e il signore esclama che andrà dalla moglie a dirglielo. Poi Grace torna arrabbiatissima con me e la nasconde nel negozio. Mi sveglio alle tre e mezzo tutto sudato: ho dormito con la coperta stanotte. Mi riaddormento e la sveglia è alle sette. Nessun sogno rilevante. Il signore assomiglia al mio vicino di aereo ieri che ha viaggiato con me ed era argentino, dal viso curioso, sui cinquanta.

lunedì 1 agosto 2011

Demoni e altri protagonisti

Avevo deciso di scrivere dopo mezzanotte ad Almar del fatto che fosse ormai finita tra noi, essendo quello che doveva essere il nostro secondo anniversario. Invece ho rimandato ad oggi e, ovviamente, mi sono sentito in ansia, svegliandomi alle 4 di notte. Ho acceso la luce e sono andato in cucina a mangiare un pezzo di biscotto, tornando dopo a letto.A dire la verità avevo letto ieri un intero libro sugli orb, i misteriosi casi di cerchi trasparenti presenti sulle fotografie digitali e interpretandoli come forme energetiche orgoniche. Sarà stata anche la tensione di vederne qualcuno di notte, luminoso, che svolazza nella casa, che la mia mente ha ricominciato a sognare di brutto. Infatti ricordo solo tre dei tanti sogni a colori che ho fatto. Nel primo mi trovavo in una casa con alte scale e le scale, più andavo su, si trasformavano i enormi funghi di plastica bianca. Arrivato in cima un camerieri mi fa capire che ero atteso dal padrone di casa e mi intima di andare in bagno. Io ci vado e il bagno era bianco pieno di funghi bianchi. Poi mi sveglio, cambio cuscino e sogno la campagna di mio nonno (che ho nominato ieri in presenza di un tizio) in cui appaiono vecchi zii ormai morti tutti vestiti da donna, chi con i colli di visone e chi con vestiti da vecchia zitella, sul nero perlopiù. Ad un certo punto arriva Gino Bramieri il quale inizia a ridere, come faceva una volta e io gli chiedo un autografo. Lui mi dice che forse è meglio una fotografia e ci mettiamo in posa ma chi doveva farci la foto se ne va appresso agli zii vestiti da donna, per cui ci facciamo io e Gino la foto come Thelma e Louise. Mi sveglio ancora e sento caldo, mi riaddormento e faccio un sogno terribile: nella mia vasca so che è presente un demone bruttissimo dalla facci viola e dai denti all'infuori. Dico a me stesso di non aver paura ed entro nella vasca nudo per fare una doccia. Nella vasca c'è una donna un po' grassa che mi guarda. Io inizio a lavarmi e lei mi guarda. Io dico a me stesso che non era vero che c'era un demone e invece mi rigiro e questa sta mutando il suo aspetto contorcendosi nella vasca e diventando viola in viso. Io non ho paura e semplicemente che è un abitante della vasca come ce ne sono tanti in casa mia. Ieri ho fatto sesso dopo un po' di tempo e per la prima volta dopo tanti tanti anni ho fatto cilecca, cioè non mi sono eccitato. La cosa non mi ha preoccupato però nel sogno della vasca da bagno era come se la donna si stesse trasformando nel corpo a me ideale per fare sesso, cioè quello di una persona conosciuta tanti anni fa e che mi eccita ancora. Il titolo del post mi è venuto stanotte in uno dei miei dormiveglia.

venerdì 8 luglio 2011

Ladri

In questi giorni ho dormito a Bari in un letto con i cuscini più comodi che abbia mai usato. Ricordo solo un sogno dal quale mi sono svegliato urlando chiamando mia madre. Ero davanti alla porta di casa mia ma assomigliava alla porta di mia madre e la toppa era gigantesca. Ho intuito che ci fosse qualcuno perché una strana maniglia (che nel sogno era una specie di chiavistello di sicurezza) era rivolta all'ingiù. Io l'ho portata su e ho infilato la chiave per entrare. Tutto era gigante. La chiave girava ma avevo paura ad aprire perché sapevo di trovare qualcuno all'interno. In quersti giorni non l'ho sentita spesso. Mi vengono in mente tutti simboli sessuali sia fallici che anali ma non posso essere così banale per cui lascio ad altri l'interpretazione, dicendo comunque che ho davvero paura della possibilità che entrino i ladri in casa. Avendo io comunque buoni guardiani la cosa non mi impaurisce più di tanto ma mi viene in mente la domanda: e se qualcuno volesse entrare e mi avesse mandato questa possibilità in sogno?

lunedì 4 luglio 2011

Animalia

Due notti di seguito a sognar animali. Ieri notte mi trovavo in un grandissimo campo con molte staccionate e pieno di cavalli bruni. Sapevo che ce ne erano moltissimo e allo stato brado ma quando sono arrivato da dietro la collina (poiché in me conoscevo che i cavalli erano presenti in quel luogo), ho visto uno spettacolo agghiacciante: c'era la pioggia fina, molto fango e tutti i cavalli erano ammassati da un lato, perfettamente lisci e tosati, tutti spaventati. Molti uomini li avevano ripuliti da ogni pelo, comprese le loro code e avevano ammassato il tutto in una grande catasta, come facevano i nazisti quando tagliavano i capelli agli ebrei. Continuavano a tosare imperterriti e con grande silenzio, nessun cavallo poteva emettere un suono. In particolare mi ero accorto che le loro code e le criniere erano intrecciate un po' come i capelli dei ragazzi rasta. La cosa era quasi al termine quando arriva il cavallo più grosso di tutti, completamente bianco il quale si ribella all'operazione ma viene fermato da moltissimi uomini che lo legano. Poi prendono un tosabarba e iniziano l'operazione ma mi accorgo che non è un attrezzo per tagliare i peli ma una specie di pistola elettrica che emette una scarica di energia elettrica la quale spaventa e fa male al cavallo. La pioggia cade su di lui sporcando il suo mantello bianco e quando mi avvicino il cavallo che era enorme si tramuta in un essere con la pelle bianchissima sempre gigantesco e ne riconosco solo una natica, completamente liscia, toccata da quella pistola elettrica a lato. E' una scena da incubo, con i movimenti rallentati al massimo e un silezio agghiacciante. L'energia elettrica si fonde con la pioggia e cola sulla pelle bianca diventando blu, come l'inchiostro. Io non posso fare nulla e mi sveglio. Il sogno è stato fatto tra le sette di mattina e le otto. Precedentemente ne avevo fatto un altro ben più grandioso ma l'ho dimenticato. Gli elementi razionali di questo sogno potevano essere il fatto che in campagna il giorno prima, a casa di R*, il cane Pita aveva la coda arruffata e mi ricordo di avere osservato l'attaccatura alla pelle; invece ieri sono tornato presso un rigattiere con degli amici e ho fatto caso che, ripassando presso alcuni scaffali non avevo notato coscientemente un cavallo simile a quelli del sogno con la coda intrecciata. Invece stanotte ho sognato un posto dove i cani parlavano. Mi accompagnavano a fare spese e compere e io discutevo con loro molto beatamente. Poi mi dirigo verso una specie di zoo dove capisco che all'interno ci sono alcuni miei simili e mi viene ad aprire un bellissimo cane, una specie di levriero marrone, che mi prende come se fossi un intruso poi mi riconosce e mi dice "Oh, sei tu! Vieni qui !" e mi abbraccia e mi bacia. All'esterno intanto vedo da lontano correre tantissimi animali piccoli, ricci, topi, gatti: capisco che è un'invasione e difatti all'esterno della rete dello zoo tutti i cani scappano. Io sono tranquillo perché sono all'interno e poi perché il levriero mi rassicura. Anche qui ho fatto un altro sogno prima delle sette ma l'ho dimenticato. Sui cani devo dire che nei giorni scorsi tra Pita e Zero, un cagnetto da guardia, sempre della casa di campagna di R*, ho avuto a che fare più del mio solito con loro. Sul cavallo bianco e sull'abbraccio del levriero mi rifaccio coscientemente ad una conoscenza recente di una persona, vista per la prima volta venerdì e con la quale ieri sera ho avuto una lunga discussione, anzi direi un monologo da parte mia. Sono tornato a casa con un gran mal di schiena e stamattina prosegue.

venerdì 1 luglio 2011

Poltiglia

La mia amica Betta mi dice che ho passato un periodo di forte depressione latente: il fatto che io immediatamente mi addormenti quando pongo la testa sul cuscino è un chiaro indice: se lo dice lei che è psicologa allora potrebbe essere. Inoltre sogno poco anche se sono consapevole di aver sognato ma al mattino non riesco a dare un filo logico, neppure nell'illogicità dei miei sogni. Di stanotte ad esempio ricordo di trovarmi con un uomo all'interno di una specie di casa-laboratorio in cui c'era una grande vasca bianca quadrata e, attaccato ad un capo della vasca, una grande macchina con delle cesoie giganti alla fine. era come la macchina che fa i pomodori ma con due enormi lame rivolte all'interno della vasca. Quest'uomo dice che le persone vanno poste all'entrata di questa macchina e ne escono quasi liquide. Il tutto perché le persone che vogliono entrarci in realtà devono attraversare lo scarico della vasca così si trovano dall'altra parte della stanza di sotto, collegata direttamente ad esso. Una signora infatti era appena entrata e senza produrre alcun suono la macchina si aziona, la fa a pezzi e esce tutto il corpo, sangue, organi e ossa, come una specie di succo e poltiglia, che va poi verso lo scarico e finisce per entrarci dentro. Io chiedo se sia doloroso ma l'uomo risponde che non è per me e quindi posso solo guardare. A d un certo punto mi sembra di vedere pure mia madre che si mette in fila ma non era lei: era una donna che le assomigliava, vestita di bianco di cui anche la veste bianca finisce nella macchina ma non ne esce con la poltiglia. L'uomo dice che solo la carne entra nello scarico, il resto viene distrutto. Insomma un sogno che dovrebbe fare schifo ma a me non produce stranamente, durante il sonno, alcun senso fastidioso. Stamane mi sono svegliato alle sette e mezzo con un mal di testa sottile. ripenso al sogno e lì mi fa un po' senso ma poi mi riprendo perché penso ad una persona importante e bella.