Stanotte ho sognato in bianco e nero. Ero in un paese fuori città e mi trovavo lì senza alcun fine. Decisi di tornare a casa e mi misi su una bicicletta. Tornando indietro ero come convinto di trovarmi ad Albano Laziale dove non ricordo l'ultima volta che ci sono stato. Ricordo come camminavo lungo la strada salendo su un marciapiede piccolissimo, ricordo anche che passai sotto alcuni ponti e attraverso alcune vie che erano anche androni di case. Una ragazzina mi ha tagliato la strada, si stava facendo scuro. Verso la sera ho lasciato la bicicletta e ho tentato di salire sulla mia macchina che avevo parcheggiato fuori città. Mi sono svegliato con la solita emicrania. Ho dormito tanto e male, dognato tanto ma non ricordo altro che questo sogno. I primi sogni della notte erano a colori, questo lo ricordo.
martedì 23 settembre 2008
lunedì 22 settembre 2008
Il sogno dell'astronave
Stanotte non stavo benissimo. Come già da un paio di giorni ho la cervicale forte e un'emicrania di sottofondo; inoltre la mia colite produce rumori addominali strani. Verso le 5,20 di mattina - dopo aver dormito ininterrottamente dalle 23,30 fino alle 4 - ho sognato di essere su un'astronave che atterrava apparentemente sulla Terra ma non era questo il pianeta. Sogno a colori interamente, come al solito. Ho visto chiaramente una luna con tre anelli concentrici e un anello mentre scendevamo per atterrare si deformava. L'astronave ha preso terra e io sono montato su una navetta di esplorazione con altri tre passeggeri. Non ricordo chi ma c'era una vecchia signora. Abbiamo visto da lontano molte città e le strade erano coperte dall'acqua e le paragonammo ad un'Amsterdam. La vecchia signora prese una navetta più piccola per sé e inspiegabilmente bombardò alcuni palazzi per poi atterrare dicendo che si stava sbagliando e si perse nella città. Anche io sono atterrato ed ho perso i contatti con gli altri. Avevo una specie di auto con le ruote e, mentre vagavo per una via verso la città si faceva sera. Nel cmaminare ho incrociato un'altra via dalla quale provenivano strane macchine con gli abitanti del pianeta che non potevao vedere ma sentire che ridevano della mia strana (per loro) auto. Le loro auto erano verdi a forma di uovo con una sola ruota. Ogni tanto per terra, nel fango, erano incastrati uomini blu nudi e sembravano non essere infastiditi dalle continue auto che montavano sopra di loro. Anche io montai sopra una testa e quell'essere non si fece nulla. Poi scesi e mi incamminai, c'era tanta gente, umani e non, che salivano su strani ascensori orizzontali. Mentre grandi visori trasmettevano cose alla fine vidi un brano di un film con Totò e alla mia sinistra c'erano Totò e Eduardo De Filippo il quale si alzò e disse che le cose narate nel film non erano andate così come si vedevano. Dentro di me sapevo che quelle trasmissioni erano captate dal pianeta e trasmesse con grande interesse per la popolazione. Poi mi sono svegliato con il mal di pancia.
lunedì 21 luglio 2008
Lungo il fiume
Angelo, mio cugino, dice che si siederà lungo il fiume e aspetterà. Aspetterà il mio corpo che passerà sull'acqua, morto. Non so se invece il mio cadavere cadrà dall'alto, o scenderà dalla montagna. Egli esprime il suo dispezzo ma io non lo disprezzo. Tuttavia non lo capisco poiché non capisco l'irrazionalità. Ci vedremo comunque lungo il fiume.
giovedì 17 luglio 2008
La morte di Roy
Ieri sono uscito con Patrick, giunto a Roma in vacanza dopo la sua ordinazione a sacerdote domenicano. Mi ha fatto uno strano effetto rivederlo, ricordare avvenimenti di oltre 14 anni fa, quando eravamo insieme, i viaggi, l'America. Gli ho chiesto molte cose oltre la sua ritrovata fede e come vive al sua nuova vita adesso. Gli ho chiesto della famiglia, dei fratelli, dei nipoti che ho conosciuto a Crete, IL. Gli ho chiesto di Dick, il suo amico presbiteriano ormai anziano e mi ha detto che è morto un mese fa di vecchiaia. Brent, un amico che vive in Ohio a Columbus sta bene; Roy, il suo amico pittore di Washington invece è morto assassinato a Praga. Ricordo Roy perché ci ospitò durante la campagna elettorale in cui vinse Clinton: aveva una bellissima casa e un bellissimo ragazzo slavo. Andammo insieme in una baita in Virginia. Fu molto gentile con me, mi fece vedere come dipingeva su vetro (faceva dei quadri splendidi dipinti a rovescio) e mi portò anche da alcuni artisti americano quando Patrick era impegnato con i comizi elettorali. Lo ricordo bene e credo di avere una sua foto stravaccato su una poltrona in Virginia. Roy è morto per soldi, diceva di averne molti e ne spendeva molti, qualcuno lo ha ucciso per questo, forse dei marchettari. Comunque, il tempo che passa, l'età, Patrick che non è cambiato come me almeno esteticamente: averlo visto senza tonaca in borghese è stato un tuffo nel passato in cui tutto s'addipana ma poi si risolve nel presente, nel tempo che ormai è passato e morto e non voglio che i ricordi diventino ossessione.
martedì 24 giugno 2008
L'anello a uncino
A Bruxelles io, Wanda e Gina capitammo in un negozio dove la padrona aveva conosciuto nientemeno che Marilyn Manson in versione sportiva in un albergo a New York. Il negozio era denso di fotografie di musicisti e aveva abiti dark in vendita nonché anelli e bracciali chiusi in teche di vetro con il velluto porpora all'interno. Fui ammaliato da un anello d'argento con un uncino a punta, una specie di sperone, di unghia di dinosauro. Un pezzo unico che pagai circa cento euro di oggi. Lo indossai per anni ogni volta che uscivo. Una volta, al Gender, un locale a via Faleria a Roma, il buttafuori fu così affascinato dall'anello che gli dissi "Se vuoi te lo faccio assaggiare"; egli annuì ed io approfittai della camicia sbottonata sul petto per strusciarlo sui muscoli villosi dal basso verso l'alto. Chiuse gli occhi e quando li riaprì disse: "Meglio di una scopata". Sicuramente, pensai.
lunedì 23 giugno 2008
I tulipani rossi
Quando feci la prima mostra personale di quadri, nel 1993, mia madre era sta appena operata di tumore al retto. Una volta dimessa v enne a trovarmi alla Galleria "Il Leone", vicino a San Giovanni, con un mazzo di tulipani in mano. Non ce la faceva a reggersi: l'accompagnava mia sorella. Ecco perché adoro i tulipani rossi.
mercoledì 11 giugno 2008
Primo incontro con Scientology
Il mio primo incontro con Scientology fu la lettura del libro Dianetics: scienza moderna della salute mentale a Pisa, visto a casa del mio vecchio amico Paolo e poi comprato. Pochi mesi più tardi, a via del Pantheon a Roma, mi recai nella sede romana e feci un primo piccolo corso. In seguito l'abbandonai non dopo aver studiato abbastanza per comprendere alcune cose e abbandonarne moltissime altre. Mi porto dietro ancora il fatto che, quando studio, non vado oltre la parola non compresa e quindi cerco di comprenderla ma questo è anche un retaggio spinoziano, che non c'entra nulla. Era il 1985.
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